Vi avvertiamo: se andate in Germania, potreste imbattervi nella Grappagner: una grappa tedesca prodotta a partire dalle vinacce utilizzate per fare lo Champagne. A scoprirla è stato Roberto Castagner, presidente della distilleria omonima a Vazzola, il quale si è anche accorto dell’assonanza fra Grappagner e il suo cognome.
Si tratta solo dell’ennesimo caso di Italian Sounding, il fenomeno per cui all’estero si evocano denominazioni geografiche, immagini e marchi italiani per promuovere e vendere prodotti che italiani non lo sono affatto.
Aggiungeteci che in Germania la grappa italiana piace tantissimo: è il primo mercato di destinazione del prodotto. Da solo rappresenta il 65% dell’export, per intenderci. Insomma, la Grappagner deve essere stata studiata a tavolino per giovare di un po’ di quella fortuna che la grappa italiana conosce in Germania.
Grappagner, la grappa tedesca
C’è da dire che è la prima volta in assoluto che la grappa è vittima di imitazioni. Di casi di Italian Sounding se ne trovano a bizzeffe, dai formaggi russi che imitano quelli italiani alle varie salse che trovate in vendita negli Stati Uniti. Ma per la grappa si tratta di un primato assoluto. A notare l’esistenza della Grappagner è stato Roberto Castagner. Il distillatore, peraltro, l’ha presa sul personale: d’altra parte, Castagner e Grappagner suonano in modo assai somigliante.
Così il produttore italiano, apprezzando (se così si può dire) il richiamo al proprio marchio, indice di una notevole riconoscibilità del proprio marchio, ha attivato i suoi legali: si tratta, infatti, di una probabile concorrenza sleale. Oltre ai suoi avvocati, poi, si faranno sentire anche quelli di Assodistil.
L’omaggio è un conto, ma qui siamo ben oltre.
[Crediti | Ansa]