Andiamo in Israele perché qui il rabbino capo ha sostenuto che la carne coltivata potrebbe essere kosher. Fino qui tutto ok, solo che non tutti la pensano proprio come lui. La carne coltivata in laboratorio è kosher oppure no? Pare che il dibattito sia ancora in corso.
Israele: la carne coltivata in laboratorio è kosher?
La questione se la carne coltivata in laboratorio fosse kosher o non kosher è arrivata a tal punto che il 18 gennaio David Lau, il rabbino capo e la più importante autorità ebraica di Israele, ha deciso di consultarsi con il team di produzione della Aleph Farms di Rehovot, azienda che produce carne coltivata in laboratorio partendo da cellule staminali bovine e che, a detta di chi l’ha assaggiata, ha lo stesso sapore della carne vera.
Da lì David Lau ha sentenziato che la carne coltivata poteva essere considerata kosher e che quindi chi segue le precise norme dietetiche del giudaismo poteva consumarla tranquillamente. Il rabbino è giunto alla conclusione che la bistecca di Aleph, non provenendo da un animale macellato, non aveva sangue e quindi poteva essere considerata “pareve”, cioè un prodotto vegetale che non è carne.
Fermo restando che la certificazione Kosher può essere ffata solo da appositi istituti di certificazione, si tratta di una decisione importante in quanto è la prima volta che un leader religioso si pronuncia ufficialmente sull’accettabilità o meno della carne coltivata in laboratorio, soprattutto per quanto concerne le restrizioni dietetiche.
Didier Toubia, co-fondatore e CEO di Aleph Farmas, ha dichiarato che si tratta di un enorme passo avanti, una pietra miliare importante per cui vuole fornire cibo per la prossima generazione. Ma Aleph Farms non si fermerà alla certificazione Kosher: adesso si sta impegnando per ottenere anche la certificazione Halal per le comunità musulmane. Inoltre si stanno anche informando sulla possibilità o meno che gli indù osservanti possano mangiare le bistecche di Aleph visto che in teoria non mangiano la carne di manzo.
Solo che non tutti sono proprio d’accordo con il rabbino capo. Menachem Genack, rabbino e CEO dell’Unione ortodossa con sede a New York, una delle più grandi autorità mondiali di certificazione Kosher, ha spiegato che per quanto auguri il successo ad aziende come Aleph Farms, non può essere d’accordo con il suo amico, il rabbino Lau. Secondo Genack, infatti, la bistecca di Aleph non può essere kosher.
Questo perché la carne deve essere considerata tale basandosi sulle sue origini. La carne coltivata in fin dei conti deriva sempre da cellule di manzo e quel manzo in origine era vivo. Dunque se la carne viene presa da un animale vivo, seppur nella quantità microscopica di poche cellule, ecco che automaticamente non è kosher.
Secondo lui la soluzione sarebbe riuscire ad ottenere del materiale genetico o delle cellule staminali da un animale appena macellato, ma non sa se sia possibile farlo. In teoria pare che sia possibile all’atto pratico, solo che andrebbe conto i principi della carne in laboratorio: evitare la macellazione degli animali.
Quindi da una parte abbiamo Lau che sostiene che visto che la carne in laboratorio viene coltivata e non macellata, ecco che non è più da considerarsi carne. Dall’altra abbiamo Genack che sostiene che la carne coltivata deriva comunque da un animale e quindi vanno applicate le regole per la macellazione kosher.
Chi ha ragione?