In Israele la Commissione Coronavirus della Knesset – nonostante la seconda ondata della pandemia – ha di nuovo capovolto una decisione dell’esecutivo di Benyamin Netanyahu autorizzando la riapertura dei ristoranti.
Secondo il Governo avrebbero dovuto abbassare le saracinesche dalle 5.00 (ora locale) tranne che per le consegne a casa e per il take away. La Commissione ha, invece, votato per la riapertura da questo pomeriggio dopo che è fallito un tentativo di mediazione con il Governo.
Va detto che dei membri della Commissione (retta da Yifat Shasha-Biton, del Likud) hanno votato a favore anche 3 del Likud e del partito religioso Torah unita, entrambi parte della coalizione di maggioranza guidata dal premier. I ristoranti potranno servire al massimo 20 persone al chiuso e 30 all’aperto; lo stesso dovranno fare le sale degli hotel.
La situazione confusa in Israele rappresenta su piccola scala quello che sta succedendo un po’ nel mondo dove l’emergenza sanitaria spesso è strumentalizzata a livello politico. Basta vedere tutte le controversie statunitensi su ci siamo soffermati diverse volte, nonché dare uno sguardo all’Italia dove, per esempio, il “nostro” Matteo Salvini non ha mai smesso di fare della pandemia un pot-pourri di elementi tra Covid-19, migranti e sterili oppisizioni aprioristische nei confronti della maggioranza.
Fonte: [Agenzia di stampa Ansa]