Dalle Isole Faroe arriva purtroppo la notizia che la mattanza della caccia tradizionale Grindadrap ha di nuovo colpito: uccisi 1500 fra delfini e balene, un numero che è otto volte superiore al solito.
Gli anni passati, infatti, i pescatori avevano ucciso circa 200 cetacei, ma quest’anno sono arrivati a quasi 1500 animali trucidati. Sea Shepherd, organizzazione che si occupa della tutela della fauna marina, ha denunciato l’accaduto, documentando questa strage con il video “Operation Bloody Fjords”.
Tutto è accaduto allargo di Skalafjordur, un fiordo di Eysturoy: qui i pescatori hanno costretto un branco di delfini a dirigersi verso la spiaggia, spaventandoli e confondendoli. Una volta arrivati qui, i cacciatori hanno ucciso tutti gli animali, inclusi i cuccioli e le femmine incinte.
Attualmente questa pratica barbara ha perso il suo scopo di procacciamento di cibo, ma è diventata una fiera crudele dove gli spettatori (inclusi i bambini, molti dei quali sono proprio figli dei pescatori e dei cacciatori) applaudono a ogni coltellata.
I delfini vengono letteralmente massacrati: la tradizione prevede che gli animali vengano accoltellati dietro la testa, recidendo il midollo spinale e lasciandoli in agonia. Nel frattempo, gli animali ancora vivi, spinti verso riva, nuotano in mezzo al sangue dei compagni morti. Una vera e propria mattanza che nessuno riesce a far cessare.