Il ministero della Salute stila un decalogo per il corretto uso degli integratori alimentari. “Non curano, mangiate bene”, è in sostanza l’avviso del dicastero che mette in guardia i cittadini dai metodi fai da te. Ce n’era sicuramente bisogno, visto l’operare del network marketing, a suon di bibitoni venduti e da propinarsi a propria volta, in un circolo vizioso che promette miracoli.
“Non sono farmaci ma alimenti, e quindi non curano”, scrive il ministero. Infatti, un individuo che segue una dieta corretta non ha bisogno di ricorrere agli integratori. “Una dieta varia ed equilibrata fornisce, in genere, tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno – specifica nel decalogo – di conseguenza, per poterne ricavare complessivamente un vantaggio, l’uso di un integratore alimentare per i suoi effetti nutritivi o fisiologici non deve mai essere dettato dalla convinzione, erronea, di poter “compensare” gli effetti di comportamenti scorretti”.
Alimentazione morigerata, insomma, e il problema sembrerebbe risolto, ma stando alla realtà, i dati sono allarmanti se si pensa all’obesità infantile in Italia. Per i bambini cui si vuole somministrare integratori, spiega il quinto punto, bisogna consultare un pediatra e la gravidanza, nonché l’allattamento, presuppongono di sentire bene il parere del medico. Gli addetti ai lavori si soffermano poi sulla necessità di ridurre l’apporto calorico e sugli sportivi che non dovrebbero cercare in queste sostanze un ausilio per le loro prestazioni. Il decimo consiglio è fondamentale: “Gli integratori, come tanti altri prodotti, oggi sono reperibili anche al di fuori dei comuni canali commerciali, quali ad esempio la rete internet. Diffida di integratori e prodotti propagandati per proprietà ed effetti mirabolanti o come soluzioni “miracolose” dei tuoi problemi. Sul portale del ministero della Salute trovi utili informazioni sui costituenti ammessi all’impiego e il Registro, che puoi consultare, in cui vengono riportati i prodotti regolarmente notificati per l’immissione sul mercato italiano”.
Per Federsalus, l’Italia (ma non eravamo quelli della dieta mediterranea?), è il Paese che in Europa consuma più integratori alimentari. Da noi si effettuano il 23 % del totale delle vendite di tutto il globo, contro il 13% di Germania e il 9% di Francia. Dal 2008 al 2018 i consumi hanno raggiunto quota +126% per un mercato che l’anno scorso è giunto a 3,3 miliardi di euro. Nelle farmacie, gli integratori sono i più venduti dopo i medicinali con ricetta. Nella lista degli italiani: i probiotici, seguiti da integratori minerali, regolatori del colesterolo, prodotti per il sistema urinario, polivitaminici e minerali, tonici, antitosse, prodotti per lo stomaco.