Insetti commestibili? No grazie, per noi solo pasta, carne vera (e ci teniamo a sottolineare il vera) e pizza – e badate bene che non sia all’ananas, che quella offende l’orgoglio italico eh! Se fossimo esageratamente cinici potremmo chiudere l’articolo qui, ma di fatto nelle più recenti dichiarazioni del sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio in merito ai cosiddetti “novel food a base di insetti” c’è molto più che merita di essere riportato. Eh sì, perché se gli insetti commestibili rappresentano una misura forse sempre più necessaria per rispondere alle difficoltà del futuro, ormai irrimediabilmente macchiato da crisi alimentari, ambientali, climatiche e chi più ne ha più ne metta, Centinaio si è assicurato di sottolineare come noi – che poi noi chi? – preferiamo ancora le solide certezze del Made in Italy o della Dieta Mediterranea.
Che poi, sia chiaro, mica è per forza sbagliato. Come lo stesso Centinaio ricorda, “la Dieta Mediterranea è riconosciuta dal 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco e da anni è considerata, anche oltreoceano, come la migliore al mondo”. Ciò che spiace, tuttavia, è l’adozione di una retorica che declina sempre il noi contro il loro, il bianco contro il nero, la A contro la B. “A questi ‘nuovi alimenti'” prosegue Centinaio riferendosi, per l’appunto, agli insetti commestibili “continuiamo a preferire un piatto di pasta, un bicchiere di latte, prodotto dai nostri allevamenti e non nei laboratori di qualche multinazionale, o una fetta di carne, vera, non sintetica. Se poi ci si dice che gli insetti vanno scelti perché amici dell’ambiente ricordiamo che in fatto di sostenibilità l’Italia è all’avanguardia, in Europa e non solo”.