L’Europa ha autorizzato il commercio di grilli in quanto cibo. Cosa significa? Beh, una serie di cose. Numero uno, la più ovvia – il grillo domestico potrà essere regolarmente venduto come “polvere parzialmente sgrassata”, dicitura che andrà ad apparire sulle etichette dei prodotti alimentari interessati. Numero due – è un passo in avanti per sdoganare il consumo di insetti anche in Occidente. Numero tre – nei giorni a venire assisteremo, con ogni probabilità, a una pioggia mediatica che presenterà questi alimenti come brutti e cattivi, paragonandoli invece alla ricca sobrietà del pranzo dalla nonna. Ma torniamo ai fatti: stando a quanto stabilito dalle autorità europee, per cinque anni dalla data di entrata in vigore del regolamento in quesitone, solamente la società Cricket One Co. Ltd sarà autorizzata a commerciare la polvere di grillo sul mercato comunitario.
Insetti commestibili: timori e polemiche
L‘etichetta dei prodotti alimentari interessati dovrà inoltre informare i consumatori che la polvere parzialmente sgrassata di grillo domestico può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere.
La scelta di Bruxelles, naturalmente, è orientata alla promozione di “un’alimentazione più sostenibile” in linea con il Piano d’azione Ue 2020-2030 e con quanto previsto all’interno della strategia alimentare Farm to fork, che per l’appunto inserisce gli insetti nella categoria dei novel food. Insomma, la questione è piuttosto semplice; ma se la prima reazione è che “agli insetti noi preferiamo il Made in Italy“ allora forse non la si è capita.
In altre parole, nessuno sta minacciando il vostro diritto di farvi una pastasciutta col guanciale. Gli insetti, tuttavia, rappresentano una risorsa e una potenziale risposta alle sfide dei nostri tempi – economiche, sociali e climatiche -, e come tali andrebbero presi sul serio, senza permettere all’orgoglio per la tradizione di mettere il proverbiale bastone tra le ruote. Un pensiero ingenuamente utopico, il nostro? Forse sì, considerando l’attuale crociata intrapresa contro la carne sintetica.
Le più recenti dichiarazioni sulla questione di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, confermano questo sentimento: “Mangi pure gli insetti chi ha voglia di esotico, ma è un gioco in malafede promuoverli per una dieta sostenibile in alternativa alla nostra” ha commentato. “Nessuna riserva, ci mancherebbe altro, per chi voglia assaggiare “cibi” esotici, lontani dalla nostra cultura, sbagliato e diseducativo, però, presentarli come alimenti sostenibili da scegliere in alternativa alla nostra dieta perché meno impattanti sull’ambiente”. Nessuna riserva, ci mancherebbe – teniamoci ben stretto l’essere “pizza, pasta e mandolino” agli occhi del mondo.