Se a Roma è stato individuato un focolaio di aviaria, ecco che in Veneto sono saliti a 18 i focolai di influenza aviaria nella provincia di Verona.
Il Sivemp Veneto (sindacato italiano dei veterinari di medicina pubblica) ha rivelato che in provincia di Verona sono stati registrati nuovi focolai di influenza aviaria H5N1: salgono così a 18 i focolai totali.
Lo scorso 5 novembre, il Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza Aviaria ha comunicato la positività per il sottotipo H5N1 dell’influenza aviaria (quello ad alta patogenicità) in un allevamento di galline ovaiole di Isola della Scala. Il 6 novembre, invece, erano state riscontrate altre positività in 7 allevamenti della provincia.
Nei giorni scorsi, poi, sono state segnalate altre positività in un allevamento di tacchini ad Angiari, in un allevamento di broiler di Ronco all’Adige e in 2 allevamenti di tacchini da carne a San Bonifacio.
Alla luce di tali fatti, il Ministero della Salute ha istituito una ulteriore zona di restrizione. Nel frattempo Luca Zaia, presidente della regione Veneto, ha predisposto una zona di protezione e di sorveglianza intorno ai diversi focolai, comprendenti parecchi comuni.
Secondo quanto riferito da Copagri, sono diverse centinaia di migliaia i capi interessati da questa epidemia. La situazione sarebbe ancora relativamente sotto controllo, ma Carlo Giulietti, presidente di Copagri Veneto, ha ribadito la necessità di mettere tutta l’attenzione del caso sull’attenersi alle misure di biosicurezza individuate dalle autorità competenti.
Giulietti a poi invitato gli allevamenti avicoli a segnalare qualsiasi sintomo sospetto, oltre a rispettare i protocolli messi in atto per evitare il contagio indiretto:
- disinfezione dei camion all’ingresso e all’uscita dall’azienda
- utilizzo di calzari e abbigliamento dedicato
- evitare il contatto diretto fra pollame e uccelli selvatici
- limitare le visite esterne in allevamento