Se non ci fossero i complottisti, bisognerebbe inventarli. Solo loro, infatti, riescono a tirare fuori delle perle del genere. Adesso pare che se la siano presi con l’influenza aviaria: secondo i fautori del “tutto il mondo è cospirazione”, anche l’influenza aviaria è una fake news. Anzi: la definiscono “Covid per polli”.
Nonostante l’epidemia di influenza aviaria rappresenti uno scarso rischio per l’uomo (anche se negli USA è stato registrato il primo caso di infezione da virus H5N1 e in Cina da virus H3N8), ecco che l’aviaria è un grandissimo problema economico per allevatori e agricoltori, costretti ad abbatte milioni di uccelli, cosa che rischia di aumentare ulteriormente i prezzi di alcuni generi alimentari.
Come se non bastasse il virus a complicare la vita di tutti, ci si mettono anche i complottisti (nella foto sotto potete vedere dei complottisti all’opera, chiedo scusa anticipatamente a tutti i suricati del mondo) che, sulla scia di quanto accaduto col Covid-19, hanno deciso che, grazie ai loro approfonditi studi in materia, l’influenza aviaria non esiste. Secondo loro è tutto una bufala per giustificare diverse teorie, scegliete quella che preferite:
- la riduzione dell’offerta di carne di pollame per aumentare il prezzo del cibo
- la distruzione dell’economia globale
- costringere le persone al vegetarianismo
Diversi utenti sostengono che l’influenza aviaria non esista proprio, che si tratti di “Covid per polli”. Qualcuno ammette che l’influenza aviaria è reale, ma che è stata geneticamente modificata come arma per imporre nuove restrizioni in stile Covid (solo che devono aver dato il compito di modificare il genoma allo stagista meno sveglio visto che hanno creato un virus che difficilmente si trasmette da persona a persona).
Ovviamente non mancano i teorici del 5G, responsabile a quanto pare di ogni forma virale esistente, anche prima che il 5G venisse creato. Strano che nessuno abbia ancora sostenuto che i dinosauri si siano estinti a causa del 5G. Ah, no, forse quelli poi sono diventati Rettiliani, sorry.
Ma non finisce qui. Secondo questi improvvisati virologi, la prova schiacciante che svela al mondo che l’influenza aviaria è falsa sta nel fatto che le autorità sanitarie stanno usando le stesse tecnologie usate per testare il Covid-19 per testare anche l’aviaria: stanno usando, infatti, la PCR! Ok, se avete un minimo di conoscenza medica saprete di sicuro che la PCR, la Polymerase Chain Reaction, è da decenni che si usa, sin da quando il suo creatore vinse il premio Nobel nel 1993. Ma come pretendere che chi sostiene che qualsiasi virus al di fuori di quello del raffreddore (e forse manco quello) non esiste, possa sapere qualcosa della PCR e delle tecniche diagnostiche?
Ma non solo: ho sentito di complottisti sostenere che la Peste suina africana fosse solo una nuova variante della Peste Suina inventata per spaventare tutti. Ehm, no, guarda caro complottista, peste suina classica e peste suina africana sono due malattie differenti, la classica è provocata da un virus a RNA a singola elica della famiglia Flaviviridae, genere Pestivirus, mentre l’africana è provocata da un virus a DNA a doppia elica della famiglia Asfarviridae, genere Asivirus. Quindi non sono varianti, sono proprio due malattie diverse. Se proprio vogliamo, potrebbe essere tutto un complotto della lobby dei malvagi professori universitari di Medicina Veterinaria che hanno dato un nome simile a due malattie differenti con il chiaro scopo di confondere i poveri e innocenti studenti.
È chiaro che, a questo punto, urge un ripasso obbligatorio e coatto di Siamo Fatti Così per tutti, per iniziare. Solo una volta superato il test in Siamofatticosìlogia, si potrò passare al secondo livello, quello di Cell at Work!