Sta peggiorando l’epidemia di influenza aviaria negli USA e anche gli zoo cercano di evitare il diffondersi dei contagi mettendo al riparo al chiuso pinguini e altri uccelli.
Ma non solo: i funzionari dei vari zoo di tutto il paese hanno deciso di chiudere temporaneamente le mostre degli uccelli a causa della diffusione del virus fra gli stormi di uccelli da cortile e in quelli selvatici.
Lo zoo di Baltimora, nel Maryland, ha affermato che questo ceppo della malattia è altamente contagioso e letale per gli uccelli. Come misura precauzionale hanno così deciso di chiudere tutte le voliere e hanno spostato gli uccelli al chiuso, con contatti umani limitati fino a quando non si attenuerà la minaccia di questa epidemia.
Il fatto è che gli uccelli degli zoo potrebbero essere infettati sia da uccelli selvatici che sorvolano le voliere, sia da nuovi uccelli introdotti nelle strutture, sia da esseri umani (anche se il virus non è contagioso per l’uomo).
L’epidemia è scoppiata a febbraio quando è stato rilevato il virus in uno stormo di tacchini d’allevamento nella contea di Dubois, nell’Indiana. Da lì la malattia si è diffusa a macchia d’olio in altri 24 stati per quanto riguarda gli allevamenti industriali e quelli da cortile e in 31 stati per quanto riguarda gli uccelli selvatici (è la peggior epidemia dal 2015).
Al momento hanno adottato queste misure gli zoo della Pennsylvania, del Colorado, del Michigan, del Wisconsin, del Txas, dell’Ohio e del Maryland. L’AZA, l’Associazione degli zoo e degli acquari, ha ideato il programma Zoo and Aquarium All Hazards Partnershop. I protocolli di questo programma prevedono che:
- siano installati teli o reti attorno agli uccelli in mostra
- siano chiuse al pubblico le voliere
- vengano implementati protocolli di quarantena rigorosi
Tutto ciò rimarrà in vigore per minimo due mesi e fino a quando non diminuiranno i contagi. Ciascuno zoo ha, poi, adottato misure più o meno rigorose. Per esempio il Pittsburgh Zoo & PPG Aquarium sta impedendo al pubblico di accedere alle voliere di uccelli come struzzi, galline e gufi. I visitatori, invece, possono continuare a vedere fenicotteri e pinguini in quanto questi risiedono in habitat interni protetti da vetri.
Lo zoo di Denver, in Colorado, ha spostato tutti gli uccelli al chiuso per minimo 28 giorni. Idem per quello del Maryland. Lo zoo di Dallas si è allineato spostando gli uccelli lontano dai recinti accessibili al pubblico.