Non si arresta l’epidemia di influenza aviaria negli USA, anzi, sta peggiorando: adesso pare che il virus abbia colpito anche le aquile calve.
L’Haliaeetus leucocephalus, nota anche come aquila di mare testabianca (il nome “aquila calva” deriva da uno sbaglio nella traduzione dall’inglese), è un rapace estremamente diffuso nell’America del Nord, tanto da diventare anche il simbolo degli Stati Uniti.
Gli USA stanno affrontando la peggior epidemia di influenza aviaria dal 2015: sono segnalati milioni di morti di volatili negli allevamenti commerciali (da aprile l’epidemia ha causato l’abbattimento di più di 23 milioni di polli e tacchini). E mentre anche gli zoo si affrettano a mettere al riparo al chiuso i loro volatili in esposizione, ecco che anche gli uccelli selvatici non stanno meglio.
Da inizio febbraio negli Stati Uniti sono morte almeno 36 aquile calve in 14 stati diversi. Il ceppo virale H5N1 è stato rilevato nelle aquile calve dei seguenti stati:
- Georgia
- Florida
- Kansas
- Maine
- Minnesota
- Nebraska
- North Carolina
- North Dakota
- Ohio
- Pennsylvania
- South Carolina
- South Dakota
- Vermont
- Wisconsin
Ma anche altri uccelli selvatici sono stati raggiunti dalla malattia, fra cui la moretta americana, la canapiglia e il fischione americano. Molti uccelli selvatici, però, possono essere infettati senza sviluppare malattia: sono questi portatori sani che, con le migrazioni, trasportano il virus in nuove aree, esponendo così al contatto il pollame domestico.