Le uova di galline ruspanti – o, più semplicemente, quelle provenienti da galline allevate all’aperto – torneranno a popolare gli scaffali dei supermercati del Regno Unito dopo lo stop dei mesi scorsi dovuto ai numerosi focolai di influenza aviaria individuati sul territorio nazionale. Nelle ultime settimane, infatti, le galline venivano tenute al chiuso per contrastare il diffondersi della malattia; e i prodotti disponibili nei punti venditi dovevano esporre adesivi o etichette che li contrassegnavano come “uova da stalla”.
aviaria
La Food Standard Agency sostiene che l’influenza aviaria rappresenti un rischio molto basso per la sicurezza alimentare e per i consumatori; ma le autorità britanniche hanno comunque introdotto nuove norme negli allevamenti da pollame come la pulizia e la disinfezione di attrezzature, vestiti e veicoli e la limitazione dell’accesso alle persone non essenziali in modo da tamponare quella che, a tutti gli effetti, è la più grande epidemia di aviaria della storia del Regno Unito (una situazione che di fatto pare spaventosamente simile a quella che si sta vivendo negli Stati Uniti). Insomma, bravi tutti per aver tenuto le galline al sicuro, il peggio sembra essere passato, ma è meglio non abbassare la guardia.
Se quella in questione è indubbiamente una buona notizia per gli allevatori del Regno Unito, purtroppo non basta a risolvere la crisi legata all’aumento dei costi di produzione. Stando a quanto dichiarato dal CEO di BFREPA, Robert Gooch, revocare la norma introdotta negli scorsi mesi “non eliminerà gli enormi aumenti dei costi di energia, trasporti, mangimi e manodopera. Un recente sondaggio tra i nostri membri ha suggerito che il 51% degli allevatori di uova all’aperto e biologici stava pensando di uscire dall’industria. Anche un piccolo numero che esce dalla produzione di uova porterebbe a una carenza di uova che prevediamo arriverà entro la fine dell’anno”.