L’ATS di Pavia ha diramato una nota per disporre quanto prima le norme volte a combattere il contagio in seguito al focolaio di influenza aviaria che, solamente un paio di giorni fa, aveva già portato all’abbattimento di più di 4000 anatre. Stando alle rilevazioni dell’ATS il ceppo in questione pare essere particolarmente virulento, anche se, grazie all’insieme dei controlli e delle norme erogate, il consumo di carne di pollame e uova non rappresenta un rischio per l’uomo.
Nel particolare, l’ATS Pavia raccomanda agli allevatori della zona di allevare gli animali al chiuso, non lasciare l’acqua per l’abbeverata o il mangime esposti all’esterno, impedire l’accesso ad animali selvatici o di compagnia, non permettere l’ingresso in allevamento a persone estranee e non portare fuori dall’allevamento animali o oggetti che sono entrati in contatto con i capi. Ovviamente in caso di sintomi o mortalità anomala gli allevatori sono tenuti ad avvisare quanto prima il veterinario o le sedi territoriali dell’ATS. Poiché il virus in questione proviene dall’est europeo ed è trasportato da uccelli selvatici, è imperativo prendere qualsiasi precauzione per evitare il contratto con i volatili migratori, che spesso si avvicinano agli allevamenti in cerca di cibo o acqua.
“La segnalazione tempestiva di sintomi sospetti da parte di chiunque detenga pollame è fondamentale” ha spiegato Marina Patti, responsabile del servizio di sanità animale di ATS Pavia. “Rappresenta un valido aiuto a contrastare l’epidemia, permettendo, attraverso una diagnosi precoce, di intervenire per estinguere rapidamente ogni nuovo focolaio”.