La California ha appena segnalato il suo primo caso di influenza aviaria in un mammifero selvatico. Così come il Regno Unito ha registrato casi per la prima volta in mammiferi selvatici come volpi e lontre, ecco che in California il virus è stato trovato in una lince rossa. O bobcat, chiamatela come preferite.
Influenza aviaria: in California colpita una lince rossa
Anche la Bay Area è stata gravemente colpita dall’epidemia di influenza aviaria che sta imperversando negli States dallo scorso anno. Solo che adesso, per la prima volta, il ceppo mortale del virus H5N1 è stato rilevato in un mammifero selvatico. Sono stati i funzionari veterinari federali a ritrovare il ceppo patogeno in una lince rossa.
La carcassa del bobcat era stata ritrovata nella contea di Butte a dicembre. I resti dell’animale erano stati esaminati e sottoposti ai test del caso. Proprio da questi test è emerso il fatto che il virus dell’influenza aviaria aveva colpito anche quella lince rossa.
A dare la notizia è stato il Dipartimento della pesca e della fauna selvatica della California. I funzionari statali hanno spiegato che questo è il primissimo rilevamento del virus in un mammifero selvatico nello stato della California. Tuttavia in altri stati e in Canada il virus è già stato segnalato in volpi, procioni e puzzole. Senza dimenticare, poi, le segnalazioni nei delfini e nelle foche.
Il virus H5N1 era stato identificato per la prima volta negli uccelli selvatici nel luglio 2022 e da allora è stato segnalato nei volatili selvatici di 44 contee e negli uccelli domestici di 18 contee. Solitamente l’influenza aviaria circola fra gli uccelli acquatici selvatici e il pollame domestico, trasmettendosi tramite feci, saliva e aerosol respiratorio.
Solo che rispetto ai precedenti ceppi, questo virus H5N1 ha infettato e uccisa una maggior quantità di specie di uccelli selvatici. Per esempio, ha colpito diversi rapaci, fra cui anche le aquile calve americane, gli avvoltoi, i corvi e altri ancora.
Tornando alla lince, l’animale indossava un collare GPS. Quando i funzionari si sono resi conto che non si muoveva più, sono andati a controllare cosa fosse successo, ritrovando così il suo corpo. I biologi hanno spiegato che il bobcat era morto in un’area in cui da poco un caso di influenza aviaria era stato registrato in un avvoltoio tacchino o avvoltoio collorosso.
Molto probabilmente animali predatori come le linci o anche animali spazzini come gli avvoltoi si contagiano nutrendosi delle carcasse di uccelli infetti. Nonostante questo rilevamento, però, i funzionari statali hanno rassicurato tutti: l’infezione nei mammiferi selvatici è un’evenienza estremamente rara. Così come la trasmissione alle persone.
Tuttavia i funzionari hanno invitato le persone a non toccare uccelli feriti o morti, soprattutto se questi animali presentano sintomi neurologici come tremori o convulsioni. In questi casi è meglio allertare i servizi sanitari di zona o quelli deputati al controllo della fauna selvatica.