Si torna a parlare di influenza aviaria, ma questa volta in Italia: è stato scoperto un focolaio in un allevamento di tacchini in Veneto. 200 animali sono già morti, ma anche gli animali finora sopravvissuti dovranno essere abbattuti.
Il focolaio H5 è di quelli ad alta patogenicità e ha colpito un allevamento di 13mila tacchini da carne sito a Ronco all’Adige, in provincia di Verona. La conferma della patogenicità è arrivata dal Centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie: la positività virologica è per il virus influenzale di tipo A, sottotipo H5N1.
A dare l’annuncio è stato il sito del Sivemp, il sindacato italiano dei veterinari di medicina pubblica. Ancora prima che il virus venisse tipizzato, l’unità operativa veterinaria regionale aveva allertato i Servizi Veterinari territoriali del fatto che il tasso di mortalità in quell’allevamento era molto alto.
Per tale motivo, in attesa dei risultati della necessaria tipizzazione, erano state messe in atto le misure preventive da utilizzare nei focolai Hpai. Fra di esse figurano anche i vincoli precauzionali relativi a movimentazioni in entrata e uscita dalle zone di restrizione: si parla di una zona di protezione di 3 km e di una zona di sorveglianza di 10 km.
L’influenza aviaria ha già ucciso 200 tacchini, ma tutti gli altri ancora in vita dovranno essere abbattuti.
A gennaio un’epidemia di influenza aviaria aveva causato l’abbattimento di 400mila anatre in Francia, mentre a dicembre 2020 un focolaio in Corea del Sud aveva provocato la morte e l’abbattimento di 5,6 milioni di polli.