Dal Canada arriva la notizia che l’influenza aviaria si è diffusa anche in alcuni mammiferi: ad Alberta, infatti, sono state trovate cinque puzzole positive.
I casi in questi mammiferi sono stati tutti confermati in laboratorio. La dottoressa Margo Pybus, specialista nelle malattie della fauna selvatica, ha spiegato che hanno ricevuto un numero insolitamente alto di chiamate relative a puzzole che si comportavano in modo strano o che erano state ritrovate morte. Il tutto è avvenuto nell’area in cui era già stata confermata la presenza del virus dell’influenza aviaria nelle oche delle nevi (negli USA anche alcune aquile calve sono state colpite dal virus).
Secondo la dottoressa, le puzzole si sarebbero infettate dopo essersi abbondantemente nutrite delle oche morte: in questo modo sono venute a contatto con un’alta carica virale, cosa che ha probabilmente permesso il passaggio di specie.
La dottoressa ha anche spiegato che è raro che l’influenza aviaria causi malattia nei mammiferi, ma a questo punto non è più chiaro quali siano le specie più a rischio. Come il Covid ha tristemente insegnato ai più, i virus mutano costantemente e il virus dell’influenza aviaria è noto per queste sue frequenti mutazioni.
Altri mammiferi che potrebbero essere stati colpiti da questo virus sono le volpi: tutte hanno manifestato gli stessi sintomi, fra cui cecità e convulsioni. Tre di queste volpi sono morte, mentre due sono guarite. Tuttavia per le volpi manca ancora la conferma laboratoristica: attualmente i laboratori di Alberta sono intasati a causa dei rilievi e test sul pollame.