No, pare che non ci sia fine in vista alla corsa del tasso di inflazione – in su, ancora più su, sempre più su per i mesi a venire. Questa, in poche parole, è la lettura proposta da Unilever, che ha recentemente dichiarato che continuerà ad aumentare i prezzi dei suoi detersivi, saponi e alimenti confezionati in modo da compensare l’aumento dei costi di input. Più precisamente, dati alla mano, il colosso londinese prevede l’inflazione dei costi continuerà per almeno ancora la prima metà dell’anno in corso, con un tasso materiale netto nel primo semestre che dovrebbe assestarsi sugli 1,5 miliardi di euro.
Cause ed effetto degli aumenti di costo
Gli ingredienti della zuppa dovreste conoscerli bene, ormai. L’industria dei prodotti confezionati – Unilever naturalmente compresa – ha aumentato i prezzi nel corso degli ultimi mesi per far fronte ai numerosi rincari alle materie prime. Le prime battute della crisi sorsero già nell’era Covid, con le catene di approvvigionamento rimaste virtualmente paralizzate a causa della pandemia; ma la spesa complessiva è andata a impennarsi in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina che ha fatto schizzare alle stelle i prezzi dell’energia e di numerose materie prime – olio di girasole e grano in primis.
“Al momento stiamo coprendo solamente il 75% dei costi totali determinati dall’inflazione” ha commentato il capo delle finanze di Unilever Graeme Pitkethly in riferimento agli aumenti di prezzo. “Per riparare il nostro margine lordo dovremmo andare oltre il 100%”. Il futuro prossimo, dunque, continuerà a essere popolato da rincari, ma Pitkethly lascia trapelare una timida aria di ottimismo: “Si tratterà di tassi di aumento inferiori” ha spiegato. “Probabilmente abbiamo superato il picco dell’inflazione, ma non ancora il picco dei prezzi”.
Il cosiddetto noto della matassa, nel frattempo, continua a essere l’aumento dei costi dell’energia e di altre materie prime: l’impressione di Pitkethly è che i rincari ai prezzi introdotti negli ultimi tempi potrebbero essere rivisti se le bollette dovessero abbassarsi.
Le conseguenze sui consumatori, nel frattempo, sono sotto gli occhi di tutti: con il potere d’acquisto radicalmente compromesso dagli aumenti generalizzati ai prezzi sempre più cittadini hanno preso a rivolgersi ai discount per riempire il carrello. La regola che domina il momento della spesa, in altre parole, è quella del risparmio: i consumatori passano in rassegna gli scaffali per cercare offerte e opportunità per tenere il portafoglio in relativa salute, mentre le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli studenti, passano direttamente a saltare i pasti.