Inflazione: in un anno gli italiani hanno speso 4 miliardi in più e mangiato meno

Rispetto allo scorso anno si stima che, a causa dell'inflazione, gli italiani abbiano speso quasi 4 miliardi in più per mangiare.

Inflazione: in un anno gli italiani hanno speso 4 miliardi in più e mangiato meno

La formula è dolorosamente semplice – con il tasso di inflazione in crescita i prezzi del cibo (e non solo, beninteso) sono cresciuti, e per acquistare la stessa quantità di un dato prodotto è diventato necessario sborsare di più. In altre parole, per riempirsi la pancia come un tempo il portafoglio deve dimagrire: stando alle più recenti stime redatte dalla Coldiretti, che ha preso in esame i dati Istat sull’andamento del tasso di inflazione nel mese di giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si segnala un aumento dell’11,2% per quanto concerne i prezzi del cibo, superiore al dato medio dell’inflazione stessa che è invece scesa fino al 6,4%.

L’inflazione e il suo peso sul carrello della spesa

Le percentuali raccontano di una storia precisa, ma forse andare a tradurle nella più immediata lingua del denaro può aiutarci a renderci ancora più conto dell’effettivo impatto del tasso di inflazione in crescita sul cibo finito sulle tavole da pranzo di tutto lo Stivale. In definitiva, le famiglie del Bel Paese hanno di fatto speso quasi quattro miliardi di euro in più per riempirsi la pancia, ma a causa del caro prezzo non hanno potuto riempire il carrello della spesa allo stesso modo.

L’inflazione del cibo nel mondo L’inflazione del cibo nel mondo

D’altronde, come vi abbiamo già anticipato in apertura di articolo, la formula è semplice – se tutto è diventato più caro mettere la stessa quantità di cibo in tavola diventa difficile. Uno scenario di questo tipo ha influenzato notevolmente le strategie di spesa delle famiglie italiane, che trovandosi faccia a faccia con la necessità di stringere la proverbiale cinghia hanno tagliato gli acquisti considerabili più superflui – pensiamo all’esempio degli alcolici – e andando a caccia dei prezzi più bassi tra gli scaffali dei punti vendita alla ricerca di promozioni e altri sconti.

La lettura della Coldiretti sottolinea fa spiccare in particolare due produzioni che hanno subito seri rincari nel lasso di tempo preso in esame: si tratta dello zucchero (+46,6%), che ha di fatto fatto registrare il maggiore incremento dei prezzi in assoluto; e il riso (+32,4%), dove i prezzi al consumo sono per di più macchiati dalla asfissiante morsa della siccità che, nel corso degli ultimi mesi, ha gravemente compromesso la coltura mutilandone i volumi di produzione.

Purtroppo sono particolarmente numerose anche quelle famiglie che, al netto dei numerosi rincari, si sono viste costrette a chiedere aiuto alle mense per i poveri o a fare affidamento ai pacchi alimentari: secondo le stime più recenti il numero è superiore alle 3,1 milioni di persone.