Ampia parte del Rapporto Coop 2022 è stata dedicata, come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, alla salute cagionevole del portafoglio degli italiani, sempre più minacciato dall’aumento dei costi dell’energia (ormai colloquialmente riassunto in “caro bollette“), dal conseguente rincaro al costo dei prodotti alimentari (e non), dalle sfide determinate dal cambiamento climatico e dalla folle galoppata del tasso di inflazione. In particolare, l’alimento colpito dalle fiammate di quest’ultimo, secondo il sopracitato Rapporto, è il burro, il cui prezzo è aumentato su base annua del 32,3%; seguito a considerevole distanza dalla farina e altri cereali (+21,6%) e pasta e couscous (+21%).
Importante notare, tuttavia, che il tasso di inflazione su base annua per prodotti alimentari e bevande analcoliche dell’Italia è notevolmente più basso della media europea: il Rapporto segna infatti un +10% per il nostro caro vecchio Stivale, più basso di quasi tre interi punti percentuali rispetto all’Unione Europea (+12,8%). Meglio di noi, considerando i Paesi membri più grandi, c’è solamente la Francia (+7,2%); mentre Spagna (+13,5%) e Germania (+13,7%) si tengono abbondantemente al di sopra. Il canale di vendita che maggiormente ha risentito dell’aumento del tasso, infine, è quello dei Discount (ben +14,4%), che stacca di diversi punti percentuali gli Iper (+9,7%) e i Supermercati (+9,1%) e il Libero Servizio (+8,5%).
In questo contesto possiamo estrapolare un altro dato interessante dalla dimensione del nucleo famigliare: secondo il Rapporto, infatti, più si è soli e più il morso dell’inflazione è doloroso; con coloro che vivono completamente da soli che si trovano a dover affrontare una perdita del potere d’acquisto di ben 270 euro. Perdite ben più contenute, invece, per le coppie con due (150 euro) o anche tre o più figli (120€); mentre la media procapite calcolata si aggira sui 180 euro.