La guerra fra Russia e Ucraina fa schizzare i prezzi del grano alle stelle, e viene da chiedersi chi salverà il mercato offrendosi come alternativa al granaio d’Europa. Una buona candidata potrebbe essere l’India che sta già capitalizzando le scorte di cinque anni di raccolti da record, siglando in pochi giorni una pioggia di accordi per l’esportazione di 500 mila tonnellate di materia prima. Ma è solo l’inizio.
Ad affermarlo sono i traders indiani pronti ad afferrare l’opportunità al volo, consapevoli di essere il secondo paese produttore di grano al mondo e in questo momento l’unico in grado di garantire forniture continuative. Ed ecco che gli indiani stanno già facendo affari d’oro siglando accordi con i buyers di tutto il mondo che corrono ai ripari cercando alternative. Appena pochi giorni di guerra e 500 mila tonnellate di grano sono già state vendute, con la previsione di arrivare a 7 milioni di export nel corso di quest’anno.
Ma perché non abbiamo pensato prima all’India, viene da chiedersi. In circostanze normali l’India tende scoraggiare l’export verso altri paesi, mantenendo volutamente un prezzo domestico piuttosto alto. In casi eccezionali, vedi lo scoppio di una guerra, con il conseguente aumento del prezzo a livello mondiale, ecco che esportare diventa al contrario molto conveniente.
Oggi l’India garantisce ai propri produttori un prezzo di 257$ alla tonnellata mentre in Europa la cifra è schizzata sopra i 435$: quale congiuntura migliore per fare affari con il Vecchio Continente?