In Veneto contro il granchio blu ora si seminano vongole veraci

I pescatori del Consorzio di Scardovari prenderanno a seminare vongole veraci: l'idea è quella di riavviare una produzione azzerata dalla voracità del granchio blu.

In Veneto contro il granchio blu ora si seminano vongole veraci

Pare che la lotta al granchio blu, lunga e travagliata telenovela di ormai quasi un anno fa, sia giunta a un punto di svolta: ai pescatori del Consorzio di Scardovari, in provincia di Rovigo, Veneto, verranno consegnati più di 14 milioni di esemplari di seme di vongola verace, come parte di un disegno volto a ripopolare le lagune “svuotate” dalla fame del crostaceo in blu.

Proprio in questi giorni i pescatori hanno di fatto ricevuto il primo dei due lotti in questione, da intendere come parte delle misure emergenziali approvate lo scorso anno dalla Regione. Si aprono le quote: la produzione di vongole sarà infine riattivata, o a breve vedremo di nuovo il granchio blu sulle pizze di Gino Sorbillo e preparato dal ministro Lollobrigida?

Il piano di ripopolamento, spiegato in breve

granchio-blu

L’obiettivo, dicevamo in apertura di articolo, è più che intuibile: “riattivare la produzione di vongole veraci”  ha spiegato l’assessore regionale alla pesca, Cristiano Corazzari, “un prodotto di eccellenza del Veneto e del Delta, azzerata dalla voracità del granchio blu”.

I figli dei pescatori non vogliono continuare l’attività di famiglia I figli dei pescatori non vogliono continuare l’attività di famiglia

Complessivamente si tratta del primo lotto di seme che “verrà gestito in ambienti protetti, le strutture blu di preingresso, lontane dal vorace granchio”. Il primo traguardo, l’avrete probabilmente intuito, è quello di permettere agli esemplari di crescere in un luogo protetto fino a raggiungere la prima dimensione di dodici millimetri.

A quel punto, gli esemplari verranno seminati “nelle lagune del delta, in aree protette, recintate, dove il granchio non potrà accedere”. Vale la pena notare, come abbiamo solamente accennato in apertura di articolo, che “l’intervento fa parte di un pacchetto di iniziative messe in atto dall’Agenzia regionale Veneto Agricoltura grazie ai 180.000 euro derivanti dall’assestamento di bilancio della Regione dello scorso anno”.

La Regione ha “messo in campo tutte le misure possibili per aiutare i nostri pescatori”, ha comprensibilmente spiegato Corazzari. Quella al granchio blu è stata una lotta lunga e difficile, con un avversario che brillava per tenacità e voracità: prima di volgere la pagina al prossimo problema (proprio in questi giorni, sempre dalla dorsale adriatica, arrivano rapporti che raccontano di un’invasione di mucillagine), però, sarebbe opportuno fare una riflessione sulle condizioni, anche e soprattutto ambientali, che hanno favorito il suppurare di una situazione del genere. La domanda è semplice: ma non è che il mare vuole dirci qualcosa?