Ma tra robot si dirà “circuiti rubati all’agricoltura”? Tre milioni di fragole raccolte da una squadra di venti robot – e guai a chi dice che la capacità più sorprendente dell’essere umano non sia quella di fare necessità virtù. Quale necessità, chiedete voi? Semplice: la carenza di manodopera agricola – un tema notoriamente caro (e più torbido di quanto possa sembrare) anche nel nostro Stivale.
Siamo a Carrington, vicino alla cittadina di Boston, nel pieno cuore della conte del Lincolnshire: qui una forza lavoro composta da venti robot ha imparato a riconoscere i frutti maturi e aiutato la fattoria di Sir James Dyson (sì, proprio quella Dyson) a portare tre milioni di fragole sugli scaffali dei supermercati.
Robot nei campi in quel d’Oltremanica
Scopo dell’esperimento, stando a quanto dichiarato dalla stessa azienda, è stato quello di dimostrare la capacità della tecnologia di aiutare il settore primario d’Oltremanica. Come già accennato in apertura di articolo, infatti, a intralciare l’agricoltura inglese – oltre alle insidie climatiche, beninteso – c’è anche e soprattutto la mancanza di lavoratori agricoli, in particolare durante i mesi più freddi dell’anno.
Da qui l’intuizione – perché non sostituire tali lavoratori con dei robot? Un’idea legittima, ma che prima di essere correttamente implementata necessita di un (lungo) periodo di preparazione per istruire i robot a notare la differenza tra un frutto maturo e uno che, invece, deve rimanere ancora attaccato alla pianta.
Così, mentre le fragole crescevano nelle serre, i robot andavano a scuola. “Nel corso degli anni abbiamo scattato decine di milioni di immagini di fragole e le abbiamo sottoposte a un algoritmo” ha spiegato Daniel Stockill, che ha sviluppato i robot – contadini, in una breve dichiarazione rilasciata alla BBC. “Siamo riusciti a insegnare al robot cos’è una buona fragola e cosa non lo è.”
Oltre ad aggirare lo spinosissimo ostacolo della mancanza di manodopera i robot – contadini potrebbero portare il grande beneficio di diminuire – se non, in futuro probabilmente ancora remoto, azzerare – il flusso di importazioni necessario a tenere gli scaffali traboccanti di fragole nei mesi più freddi. “L’impronta di carbonio è contenuta qui, in questi 26 acri” ha spiegato Steve Barker di Dyson Farming. “Un digestore anaerobico in loco produce tutto il calore e l’energia richiesti dalla serra.”
Naturalmente non si tratta certo della prima volta che l’uomo si affida all’efficienza dei robot per sopperire ad alcune mancanze. Tra le più affini a quella appena vista c’è certamente quella di camerieri o, più in generale, di lavoratori nel settore della ristorazione: alcuni ristoranti hanno già sostituito personale di sala e di cucina.