In Thailandia un drink con cioccolato e menta è diventato un simbolo politico

In Thailandia un semplice drink ghiacciato con cioccolato e menta è diventato un simbolo di "tradimento politico".

In Thailandia un drink con cioccolato e menta è diventato un simbolo politico

Il legame tra il cibo e la politica esiste solo per chi non vuole vederlo: dalle brioches di Maria Antonietta al più recente e italianissimo dibattito sulla carne coltivata, i due settori hanno storicamente condiviso pagine vicine nella storia – e questo nonostante, a livello tematico, si possa pensare il contrario (che ci fa un qualcosa di così genuino come il cibo a braccetto dell’arte più machiavellica?). Per trovare una nuova declinazione di questo particolare binomio ci tocca spostarci in Thailandia, dove un semplice drink ghiacciato al gusto di cioccolato e menta è diventato un simbolo di “tradimento politico”.

Cioccolato, menta e politica: che sta capitando in Thailandia?

desseet veloce menta e cioccolato

A oggi, entrare in un locale in Thailandia e ordinare un drink con menta e cioccolato è diventato un atto politico – ancora più che andarsene in vacanza a Ibiza, direbbe qualcuno. Diversi bar e caffè hanno risolto il problema alla radice sospendendo le vendite della bevanda in questione, e c’è perfino chi l’ha ribattezzata “drink tradisci-il-tuo-amico”.

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La cosiddetta pietra dello scandalo è il drink con cioccolato e menta è diventato noto come uno dei preferiti di Paetongtarn Shinawatra, imprenditrice locale e membra del partito di opposizione Pheu Thai attualmente candidata alla carica di primo ministro. È bene notare che il partito in questione ha ottenuto il secondo maggior numero di seggi alle elezioni generali di maggio e, per di più, può contare sull’appoggio del padre di Paetongtarn nonché ex primo ministro Thaksin Shinawatra.

In seguito al voto della scorsa primavera il Pheu Thai ha unito le forze a una coalizione guidata da Move Forward, partito nel cui programma spiccano audaci promesse di rimozione dei militari dalle cariche politiche e di modifica della legge di lesa maestà tuttora in vigore. Tale coalizione ha poi trovato l’intesa nell’obiettivo comune di garantire un futuro democratico a un paese – la Thailandia, per l’appunto – la cui vita politica è stata a più riprese minata da colpi militari, rifiutando di allearsi con le autorità dell’esercito anche se questo potrebbe costare loro la proverbiale poltrona.

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Il problema, per farla breve, è che molti elettori temono che Pheu Thai abbia intenzione di rimangiarsi la parola data. In seguito al colpo di stato del 2014 le autorità militari si sono aggrappate al potere come api al miele: i senatori nominati da questi ultimi, che di fatto hanno il potere di concedere il proprio beneplacito ai futuri leader nazionali, hanno impedito al capo di Move Forward, Pita Limjaroenrat, di assumere la carica di primo ministro.

Limjaroenrat non si è tuttavia perso d’animo, e ha dichiarato che fornirà il suo sostegno alla candidatura per la posizione di primo ministro presentata da Pheu Thai. Il cerchio si è chiuso, insomma: Paetongtarn Shinawatra, la nostra appassionata di drink al cioccolato e alla menta, non dovrebbe fare altro che rispettare i vincoli della coalizione (o le promesse di cui sopra, tanto per intenderci) e potrebbe verosimilmente ambire alla carica.

Peccato che, dopo che una riunione programmata dei due partiti è stata bruscamente rinviata per motivi non fatti trapelare, la coalizione paia fragile come non mai: il sospetto è che Pheu Thai stia volgendo lo sguardo altrove in cerca di nuovi alleati, alleati evidentemente più apprezzati dalle autorità militari. Sospetti ben fondati, sia ben chiaro: negli scorsi giorni alcuni membri del partito sono stati fotografati mentre condividevano dei drink con cioccolato e menta con alcuni candidati vicini all’esercito.

Il drink al cioccolato e alla menta è così diventato un simbolo di forte protesta, un simbolo inequivocabilmente legato al tradimento – quello che Pheu Thai potrebbe avere già commesso nei confronti dei suoi alleati e nei confronti del popolo thailandese.