Loro sono gli eroi che non ci meritiamo. Coloro che, dopo un duro allenamento di anni e anni (così come ammesso in maniera umile e modesta), sono riusciti nella titanica impresa di bere in 99 pub differenti in 24 ore, battendo così il precedente Guinness World Record.
99 pub in 24 ore, ma il fegato che dice a fine giornata?
Altro che Ercole e le sue 12 fatiche, qui i veri eroi sono loro, Harry Kooros e Jake Loiterton, due ragazzi australiani che hanno visitato 99 fra bar e pub a Sydney nell’arco di 24 ore, consumando e spendendo circa 784 sterline di abbeveraggi vari ed eventuali.
Entrambi di 26 anni, in realtà i due hanno deciso di intraprendere questa epica impresa nel tentativo di raccogliere fondi per la MS Australia, organizzazione benefica che si occupa di sclerosi multipla. Inoltre hanno anche voluto sottolineare quali fossero le sfide che i locali di questo settore hanno dovuto affrontare dopo la pandemia da Covid-19.
Ma come hanno fatto a fare il giro di 99 pub in una giornata e sopravvivere a tutto ciò? Considerando anche le severe leggi di Sydney in base allo stato di ubriachezza in luogo pubblico, ecco che, iniziando da mezzanotte, sono partiti con il tratto più impegnativo dell’impresa in quanto hanno faticato a trovare locali aperti a quell’ora.
Inoltre c’è stato anche un altro problema da affrontare: non potevano certamente ingerire tutti quegli alcolici. Va bene la fama, va bene la causa benefica, ma finire in coma etilico per battere un record, anche no, grazie. E infatti molte delle bevande ingerite erano analcoliche.
Ma è inutile che scuotiate il ditino con aria saputella: anche se molte delle bevande non erano alcoliche, non è stato facile introdurre nel corpo così tanti liquidi. Dopo solo due ore dall’inizio della sfida, Kooros ha dovuto vomitare e le pause in bagno si sono fatte sempre più frequenti, rallentando così la progressione nella sfida.
Kooros ha spiegato che Jack si è rivelato molto più bravo di lui a trattenere tutti quei liquidi ingeriti e che le bevande gassate non gli hanno dato particolare fastidio. Lui, invece, ha avuto parecchie difficoltà con le bollicine, dunque dove poteva ha bevuto dei succhi.
Dalle 5 alle 9, poi, gli è toccato aspettare la riapertura dei pub prima di poter riprendere il loro tour. Ma i due hanno dovuto affrontare anche un altro problema. Molti locali, infatti, non hanno permesso l’ingresso delle videocamere, requisito fondamentale richiesto dal Guinness World Record per poter convalidare un record simile.
Infatti si erano prefissati di raggiungere quota 100, ma a causa di un errore nel conteggio, sono arrivati “solo” a 99 pub. Superando comunque il record precedente, che era di 78 pub e che era stato stabilito dal sudafricano Heinrich de Villiers.
In media i due hanno trascorso circa 14 minuti in ciascun locale, camminando poi per circa 45 km alla ricerca di nuovi pub in cui bere, 3 km in più rispetto alla distanza di una maratona.
Kooros ha poi svelato che i giorni successivi all’impresa erano un po’ stanchini, ma sono stati comunque soddisfatti di quanto compiuto. Un plauso ai nostri eroi (che potete ringraziare sul loro profilo Instagram).