Il granchio blu è stato l’antipasto – un po’ in tutti i sensi, a dire il vero. Nel Parco Valle del Lanza, situato a cavallo tra la provincia di Varese e quella di Como, è stato avvistato il cosiddetto gambero rosso della Louisiana, anche e soprattutto noto con il “soprannome” di gambero killer (il nome scientifico, giusto per essere precisi, è invece Procambarus clarkii).
“Gambero killer“, già – un nome, direte voi, che è già tutto un programma. È bene notare che si tratta di fatto una delle cento peggiori specie invasive in Europa, in grado di portare un impatto pervasivo e radicale sulla biodiversità degli ecosistemi in cui riesce a penetrare proprio a causa della sua voracità e della sua capacità di adattamento.
Il gambero della Louisiana, o gambero killer: le linee guida delle autorità locali
“Purtroppo ci è arrivata oggi la prima segnalazione della presenza del gambero della Louisiana nel territorio del parco, nei pressi dell’area umida ai Mulini di Gurone” si legge in un post pubblicato sui canali sociale del Plis, area protetta di interesse sovracomunale che comprende i comuni di Malnate e Vedano Olona (in provincia di Varese) e quelli di Bizzarone, Solbiate con Cagno, Valmorea e Rodero in provincia di Como.
La messa in guardia, dicevamo, è giunta puntuale: “Il Procambarus è una delle peggiori minacce alla conservazione degli ecosistemi, gravemente impattante sia sui piccoli vertebrati di cui si nutre sia sull’habitat che intacca scavando profonde tane nel sottosuolo e nutrendosi di alghe e piante acquatiche” continua il post in questione. L’appello ai locali è quello di tenere gli occhi aperti e di segnalare immediatamente eventuali avvistamenti al numero di telefono 340.8294405.
Animale famelico e vorace, il gambero killer fu introdotto in Spagna nel 1973 in un tentativo di commercializzazione, e può raggiungere una lunghezza complessiva di circa venti centimetri e arrivare a pesare fino a trecento grammi, rendendolo di fatto facilmente riconoscibile anche e soprattutto per le sue dimensioni. I nostri lettori più attenti ricorderanno che solamente lo scorso autunno alcuni esemplari furono avvistati lungo le rive dell’Orba, nella zona dell’Ovadese, nel vicino Piemonte.
Il granchio blu, ricorderete, l’abbiamo combattuto adottando la più immediata delle soluzioni – mangiarselo, per l’appunto -; ma per il gambero killer occorre cambiare strategia: poiché è in grado, come accennato in apertura di articolo, di sopravvivere anche agli agenti contaminanti, il suo consumo potrebbe di fatto essere pericoloso. L’unica soluzione, stando a quanto lasciato trapelare dalle stesse autorità locali, è quella di pescarlo e poi di eliminarlo tramite incenerimento.