La protesta dei trattori in Francia si amplia con le proteste degli agricoltori francesi nei confronti dei prodotti stranieri. In particolar modo, a essere finiti nel mirino degli agricoltori, sono i pomodori importati dal Marocco, a cui contestano le stesse problematiche che si trovano alla base della protesta dei trattori. Tanto che hanno assaltato camion di prodotti stranieri.
Gli agricoltori in Francia protestano contro i pomodori del Marocco
Uno dei motivi che sta alla base della protesta dei trattori è collegato agli scarsi ricavi che deriva dal lavoro degli agricoltori. A fronte di spese di produzione sempre più alte, i prezzi di acquisto al produttore sono rimasti invariati (mentre per il consumatore finale i prezzi si impennano). Questo vuol dire che gli agricoltori, per produrre i loro prodotti, spendendo più di quanto guadagnano, il che è insostenibile.
Se poi a questo ci si aggiunge il fatto che dall’estero arrivano i medesimi prodotti che loro producono, ma a prezzi inferiori, ecco che questa ridotta competitività delle merci francesi non ha fatto altro che alimentare ulteriormente la rabbia del mondo contadino.
In particolare, gli agricoltori si sono scagliati contro i pomodori marocchini. Il 36% dei pomodori mangiati in Francia deriva da pomodori importati. E questo nonostante in Francia si producano pomodori. Anzi: nel corso degli ultimi cinque anni l’importazione di questi pomodori marocchini è aumentata del 40%.
Secondo gli esperti, il pomodoro è l’esempio perfetto che riassume i problemi dell’agricoltura francese: costi di produzione alti, mancanza di competitività, scarse conoscenze da parte del consumatore e mancato potenziamento dei prodotti Made in France.
Per questo motivo gli agricoltori, proprio nei giorni scorsi, hanno deciso di assaltare dei camion sull’autostrada A7, quella vicino a Montelimar. Questi camion trasportavano prodotti esteri: presi dalla rabbia gli agricoltori hanno gettato in strada centinaia di chili di verdure, fra cui per l’appunto i suddetti pomodori, peperoni, cavoli e melanzane.
L’anno scorso, invece, alcuni produttori locali erano entrati in un supermercato Leclerc di Arles per appiccicare delle etichette con la scritta “Origine Maroc” su delle confezioni di pomodorini ciliegini che erano venduti a 0,95 centesimi.
Il guaio è che ormai la Francia importa una quantità di pomodori praticamente pari alla sua produzione. Inoltre è il terzo importatore di pomodori al mondo, preceduto solamente da Stati Uniti e Germania. I consumatori francesi acquistano circa 13,6 kg a testa di pomodori e molti di questi arrivano proprio dal Marocco.
Anzi: la quota di pomodori marocchini, a causa di un accordo di libero scambio fra l’UE e il Marocco, è aumentata a seguito dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, visto che tale accordo non è stato rivisto al ribasso e l’UE si è vista costretta ad assorbire anche la quota inglese di pomodori marocchini. Metteteci il fatto, poi, che inevitabilmente questi pomodori marocchini ai consumatori costino di meno e che la produzione francese è minata da malattie, ed ecco spiegato il perché della rabbia degli agricoltori.