In California stanno usando i cani per fiutare le malattie della vite

I cani sono in grado di individuare le malattie della vite? E se sì, quanto costerebbe addestrarli? Dalla California arrivano risposte a domande che non avremmo mai immaginato.

In California stanno usando i cani per fiutare le malattie della vite

Cani per individuare le malattie della vite: di certo saranno più morbidi degli occhi elettronici della NASA. Ma saranno altrettanto precisi? Beh, sarà il tempo a essere giudice: i viticoltori della California, nel frattempo, incrociano le dita.

Malbec, Sauvi B, Cab e Zinny. No, non è un elenco più o meno pop dei vitigni più popolari dall’altra parte dell’Oceano; ma dei nomi dei nostri quattro protagonisti. Trattasi, come accennato, di un progetto pilota che ha preso il via in California e che punta sulla capacità dei cani di fiutare le malattie della vite.

Ma come funziona?

Malbec, un Labrador nero, e Sauvi B, uno Springer Spaniel inglese, sono i responsabili della caccia alle cocciniglie. Cab e Zinny, rispettivamente un Bracco tedesco a pelo corto e un altro Springer Spaniel inglese, hanno affinato il proprio naso per individuare il cosiddetto leafroll virus, o “virus dell’accartocciamento della vite”.

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L’obiettivo dell’esperimento, stando a quanto lasciato trapelare, è quello di avere un “dispositivo di rilevamento precoce e non distruttivo che possa funzionare in tempo reale”. Insomma, un cane anti-virus.

Le lezioni di viticoltura per cani, com’è ovvio, non si pagano da sole: la sperimentazione è stata finanziata con una sovvenzione di 428.111 dollari (413 mila euro circa) da parte del Dipartimento di regolamentazione dei pesticidi della California. Ma ne sarà valsa la pena?

I numeri vogliono farci credere di sì. I risultati dello studio pilota hanno mostrato che Cab e Zinny sono stati in grado di rilevare il leafroll virus 3 nel 93,4% dei casi; e ne hanno escluso la presenza nel 100% dei campioni “placebo” (ossia quelli preparati appositamente per confondere i loro nasi).

I loro colleghi, Malbec e Sauvi B, non sono stati da meno: la coppia è stata capace di rilevare la presenza di cocciniglie della vite con una precisione del 97,3%; mantenendo a loro volta una precisione del 100% nei campioni “placebo”. Ma quanto potrebbe costare al viticoltore?

Stando a Wine Business visionare con due cani (e conseguente conduttore: mica possiamo lasciarli liberi!) un vigneto di 16 ettari costerebbe circa 5200 dollari, equivalenti a poco più di 5 mila euro.