In Brasile c’è una mucca transgenica che produce insulina nel latte, ed è una buona notizia

In Brasile è stata ottenuta una mucca transgenica in grado di produrre insulina umana nel latte: vediamo com'è stato possibile.

In Brasile c’è una mucca transgenica che produce insulina nel latte, ed è una buona notizia

“Il nostro obiettivo era quello di produrre proinsulina da purificare e trasformare in insulina, ma la mucca l’ha già processata da sola”, dicono gli scienziati. Scienza, magia, natura o un po’ di tutte e tre? In Brasile è nata la prima mucca transgenica in grado di produrre insulina umana nel proprio latte – una forma di innovazione che potrebbe, di fatto, aprire la strada a nuovi metodi di produzione con costi più bassi e un rischio di carenza nettamente abbassato.

Si tratta di un’ottima notizia per i diabetici, naturalmente. I risultati dell’esperimento, dettagliati in uno studio pubblicato su Biotechnology Journal, parlano chiaro: secondo una stima conservativa la mucca in questione dovrebbe produrre un grammo di insulina per litro di latte, e considerando che una mucca può arrivare a produrre tra i 40 e i 50 litri di latte al giorno e che un’unità di insulina equivale ad appena 0,0347 milligrammi la produzione potrebbe essere decisamente significativa.

Ok, ma come è stata ottenuta una mucca che produce insulina?

medici

Cerchiamo di farvela semplice – i ricercatori dell’Università di San Paolo hanno inserito in dieci embrioni bovini un piccolo segmento di Dna umano con le istruzioni per produrre la proinsulina (ossia il precursore dell’insulina vera e propria, tanto per intenderci) esclusivamente nelle ghiandole mammarie. In seguito all’impianto in utero un solo embrione ha attecchito, che nel tempo ha portato alla nascita della nostra protagonista.

Dietro il pollo fritto di KFC: i maltrattamenti negli allevamenti di Verona Dietro il pollo fritto di KFC: i maltrattamenti negli allevamenti di Verona

A questo punto, capirete, è necessario fare un breve salto temporale in avanti fino alla maturità della mucca in questione. Il prossimo passaggio era quello di indurre la produzione di latte: gli scienziati hanno prima tentato con l’inseminazione artificiale, ma senza avere successo; e in seguito con una stimolazione ormonale È bene notare che questo metodo, per quanto efficace, avrebbe portato a una produzione inferiore a quella stimolata dalla nascita di un vitello ma comunque sufficiente a potere rilevare la presenza di proinsulina.

Proprio qui, tra le maglie della scienza, si fa largo la sorpresa: le analisi degli scienziati rilevano non solo la presenza di proinsulina, ma anche di insulina umana. L’idea dei ricercatori, ora, è quella di clonare la mucca transgenica in modo da ottenere nuovi esemplari su cui ritentare una gravidanza e stimolare una lattazione spontanea – magari impiegando dei tori transgenici e creando una piccola mandria in grado di competere con gli attuali metodi di produzione dell’insulina.

“Mi immagino un futuro in cui una mandria di 100 capi, l’equivalente di una piccola azienda agricola dell’Illinois o del Wisconsin, potrebbe produrre l’insulina necessaria per tutto il Paese” ha commentato il coordinatore dello studio Matt Wheeler, docente presso il Dipartimento di scienze animali dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign. “E con una mandria più grande si potrebbe produrre l’intera fornitura mondiale in un anno”.