In Australia è allarme per la salute mentale dei contadini

Più di trenta associazioni australiane lanciano l'allarme, e chiedono aiuti al governo.

In Australia è allarme per la salute mentale dei contadini

Ogni dieci giorni un agricoltore si toglie la vita”. Questa agghiacciante dichiarazione apre il comunicato congiunto di più di 30 associazioni australiane che chiedono al governo un immediato investimento di 40 milioni di dollari in cinque anni per migliorare la salute mentale di contadini e allevatori.

Un dato terribile, che si attesta a più del doppio rispetto al resto della popolazione che, come spiega il comunicato, è un’ulteriore prova delle dure condizioni di vita e lavoro degli agricoltori nelle zone rurali più remote del continente, sottoposti quotidianamente allo stress di dover affrontare calamità naturali e problemi finanziari spesso in condizioni di totale isolamento sociale e geografico.

La situazione tra i vignaioli australiani

vigna

Una situazione purtroppo condivisa dai produttori di vino australiani: Drinkstrade ha intervistato Jeremy Cass, CEO dell’associazione di vignaioli della Riverina, regione vinicola nel sud ovest dell’Australia, per approfondire la questione. “C’è bisogno che la gente capisca cosa sta succedendo”, ha dichiarato Cass. “Anche in una cittadina come la nostra, le persone che non fanno parte del settore non hanno idea delle pressioni a cui sono sottoposti i coltivatori, ed è folle che si sia lasciato che la situazione peggiorasse fino a questo punto”.

Un primo aiuto concreto viene dalla consulenza finanziaria fornita dall’associazione. Un supporto fondamentale se si tiene conto che, per il quarto anno di seguito, i prezzi di vendita dell’uva della regione non hanno coperto i costi di produzione. “Bisogna far capire che è molto difficile ricevere ulteriori prestiti quando non puoi rientrare da quelli già in corso. Un prestito è un prestito, e anche se gli interessi sono bassi, devi comunque essere in grado di onorarlo, e lavorando sottocosto è impossibile”, spiega Cass, riferendosi a precedenti aiuti finanziari messi in atto dal governo, a cui molti non hanno avuto accesso.

Il super chef Heston Blumenthal racconta la malattia mentale che lo ha portato in ospedale Il super chef Heston Blumenthal racconta la malattia mentale che lo ha portato in ospedale

Nella Riverina lavorano molti nostri connazionali emigrati dopo la seconda guerra mondiale: “per le persone anziane è tutto più difficile. Abbiamo un’ampia popolazione di origine italiana, e se parli con qualcuno dei contadini più vecchi ti diranno che la cosa peggiore che puoi fare e guardare dei terreni e vedere solo erbacce”.

In attesa che il governo affronti la questione, c’è già chi si sta dando da fare. Come la professoressa Kate Gunn, psicologa e fondatrice di ifarmwell, iniziativa a supporto della salute mentale dei contadini: “sono da 15 anni nel settore del benessere dei coltivatori, e non siam mai stati così vicini a trovare un modo per unire lavoratori, aziende ed altre associazioni nell’affrontare il problema della salute mentale nell’agricoltura”.