È ufficiale: il governo francese ha recentemente annunciato che, a partire dal prossimo anno, gli imballaggi di plastica per 30 diversi tipi di frutta e verdura saranno vietati. Pertanto, in Francia prodotti come patate, carote, mandarini e arance saranno acquistabili esclusivamente al naturale, nella speranza che queste nuove norme possano aiutare a ridurre i rifiuti di plastica.
Secondo le analisi dei vari ministeri responsabili per l’introduzione del divieto, la manovra in questione andrà a bersagliare quel 37% di frutta e verdura che attualmente viene venduta all’interno della nazione in confezioni inutili e superflue. Con l’introduzione delle nuove regole, si dovrebbe arrivare a risparmiare più di 1 miliardo di pezzi di rifiuti di plastica monouso all’anno. Successivamente, entro giugno 2026 il divieto verrà esteso a tutti i tipi di frutta e verdura in commercio, anziché i soli 30 tipi che al momento sono interessati.
Non è tutto oro quel che luccica, però. Come sottolinea l’associazione interprofessionale di settore Interfel, infatti, la plastica attualmente è utilizzata per “limitare lo spreco alimentare” dei prodotti che potrebbero deteriorarsi se venduti sfusi. Inoltre, i tempi di entrata in vigore del divieto sono troppo brevi, lasciando alle imprese troppo poco tempo per adeguarsi. Secondo le stime di Interfel, circa il 65% di frutta e verdura viene già venduto sfuso. “È un peccato che alcune proposte pragmatiche formulate dall’industria non siano state accettate”, ha poi aggiunto l’associazione “Come l’uso di plastica riciclabile al 100 per cento per gli imballaggi di frutta e verdura (autorizzata in tutti gli altri settori!)”