Il viticoltore francese che produce vini illegali in UE

Sul territorio europeo non è possibile produrre e vendere vini frutto di blend UE ed extra-UE, ma Maxime Chapoutier ha trovato un percorso alternativo.

Il viticoltore francese che produce vini illegali in UE

In Francia c’è un viticoltore che ha deciso di sfidare le normative europee sulla produzione di vino, portando avanti l’innovazione a modo suo. Si chiama Maxime Chapoutier, dell’omonimo domaine francese nella Valle del Rodano. Il suo “crimine”? Aver dato vita a due bottiglie, un rosso e un bianco, nate dall’unione di vini francesi e australiani. I blend UE ed extra-UE sono vietati sul territorio francese e, più in generale, europeo, ma Chapoutier ha trovato un modo per aggirare, almeno in parte, il problema. E la Brexit gli ha dato una mano.

Ostacolo aggirato

Maxime ChapoutierMaxime Chapoutier

Taglio e blend sono pratiche vitivinicole comuni, ma in territorio europeo bisogna rispettare severe normative che disciplinano queste tecniche. Via libera alla miscela di vini provenienti da più Paesi Ue, ma divieto assoluto di mettere in una stessa bottiglia vini o uve UE ed extra-UE. Maxime Chapoutier questo lo sa bene, ma ha deciso comunque di portare avanti il suo progetto franco-australiano. Le sue due bottiglie, la cui produzione e vendita è vietata in Europa, si chiamano Hemispheres Red ed Hemispheres White. La parte oceanica del primo è data dal vitigno shiraz, mentre il bianco nasce da uve marsanne e viognier. La componente australiana di questi vini arriva direttamente da oltreoceano in grandi formati, il che permette anche, come sottolinea Chapoutier, di avere un impatto ecologico minore evitando di usare elevate quantità di bottiglie in vetro.

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Ma come si aggira l’ostacolo del divieto? Semplice: facendo sbarcare i vini nel Regno Unito. Dopo la Brexit, il Paese al di là della Manica non è più tenuto a uniformarsi alle leggi di Bruxelles, per cui il problema è facilmente risolto. Lì i vini australiani vengono blendati con vini francesi del Rodano e del Roussillon, per poi essere venduti sempre su territorio britannico. “Sempre più persone si allontanano dai vini francesi perché non capiscono le complesse regole delle denominazioni”, afferma Chapoutier alla BBC. “Dobbiamo adattarci ai consumatori e produrre vini più accessibili, cosa che può essere agevolata dai blend internazionali”.

Fonte: BBC
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