It’s a kind of Magic, anzi of Megixtone: questo è il criptico nome del “vino rosso più costoso d’Italia”. Il comunicato stampa è meraviglioso perché fa quasi sospettare sia una mega bufala, eppure non lo è. A parlarne è Intravino e noi seguiamo a ruota condividendo lo sgomento: migliaia di euro a bottiglia, un vino rosso per pochi selezionati, prodotto con metodo segreto, da uve non dichiarate e produttore ignoto.
Cosa sta succedendo? Nulla, una strana operazione di marketing. Qualcosa il cui target non può che essere o un novero di allocchi, o di ricchissimi che non sanno come spendere e spandere e puntano dunque sul concetto di esclusività e boh. Esclusività o segretezza assoluta, dato che il comunicato inviato da “Megixtone, il vino assoluto” è un grande giro di parole che non arriva mai al punto: non conosciamo quale sia il metodo usato per questo vino, il tipo di uve selezionate, quanto è affinato… sappiamo solo che nasce a Loreto e ne sistono poche bottiglie e che ci si deve candidare per acquistarlo. Se si è selezionati, basta poi sborsare qualche migliaia di euro. Se volete provare l’email per candidarsi è megixtone.selection@gmail.com.
12 uve in un terreno che cambia 12 volte (what?!)
In un video promozionale accoratissimo e nel pieno cliché della narrazione food – musica in crescendo, camminata nel campo di grano – si vede e sente la testimonianza del creatore misterioso. Tal Gianluca Guerrini produttore/battrista/musicista ne parla ne parla così: “un grande vino rosso, questo è quello che ho cercato di fare negli ultimi 15 anni: un grande vino rosso ricco di inequiparabile naturalità(forse intendeva ineguagliabile, o incomparabile – ndr). Non è facile trovare un percorso proprio ed unico. Il mio è stato quello della musica, che mi ha guidato per ricercare l’eleganza, l’armonia e l’originalità in un prodotto che fosse unico a livello mondiale. Quindici anni di studi, ricerche, sperimentazioni mi hanno portato ad avere un prodotto che dicesse NO al legno, NO a tutti i contenitori convenzionali che si utilizzano nel mondo del vino, NO ad additivi di ogni tipo e SI ad un’estrema ricerca della naturalità“.
Ok, si dice tutto e niente. Prosegue: “12 tipi di uve impiantati in un terreno che cambia per ben 12 volte per ottenere un equilibrio perfetto su un prodotto elegante e naturale senza pari al mondo. Questo vino si chiama Megixtone: è un vino assoluto che racchiude l’armonia tra un’azienda, un vino e una filosofia“.
L’assenza di trasparenza
Alla conferenza stampa di presentazione, riporta Alessandro Morichetti di Intravino, è intervenuto anche il sindaco di Loreto Moreno Pieroni. Lui stesso parla di una “perla della produzione enologica che rafforza ancora di più la osmosi, il forte rapporto che da sempre e in modo crescente lega Loreto al suo territorio e a chi lo vive anche e soprattutto per esigenze produttive ed economiche”. Continua: “senza contare l’indotto turistico che le produzioni della nostra enogastronomia come quella che stiamo presentando, richiamano, anche ben al di fuori dei nostri confini regionali. Insomma poter presentare eccellenze della nostra terra significa anche darle il lustro che essa si merita”.
Amici di Megixtone: quello che avete raccontato non ha il minimo senso, da nessun punto di vista – soprattutto quello vitivinicolo. Lo scopo, per alcuni, è quello di far parlare di sé e ci siete riusciti… ma fossimo in voi non ne saremmo soddisfatti e appagati.