Il buon vino non dovrebbe pesare né sullo stomaco né sulla mente o, in termini forse più banali – ma decisamente più immediati -, non dovrebbe fare ubriacare. Parola di Carla Bruni: ma se dietro le parole della ex First Lady d’Oltralpe – condivisibili o meno: non è questo il punto, a dire il vero – si nascondesse qualcos’altro?
No, non vogliamo essere né maliziosi né sforzarci di cercare il proverbiale pelo nell’uovo: più semplicemente, spesso e volentieri il nostro mestiere si compone anche di dovere fare il due più due, di mettere insieme le dichiarazioni e le azioni che, di tanto in tanto, le accompagnano: motivo per cui non possiamo fare a meno di valutare la lettura di stampo enologico di Carla Bruni con la notizia che la cantautrice si starebbe di fatto preparando a lanciare una nuova annata del suo rosé.
Il rosé di Carla Bruni
I nostri lettori più attenti potrebbero tracciare un parallelo tematico con i famosi cartelloni di Joe Bastianich, format “di casa” sul suo profilo Instagram che nel corso delle ultime settimane abbiamo “smascherato”, per così dire, come trovata pubblicitaria. Chi l’avrebbe mai detto? L’obiettivo di Joe non era solo convincerci che il panettone non fosse altro che un “grande muffin”.
Ma torniamo a noi – a Carla Bruni e al vino, per l’appunto. Il buon vino, spiega la ex First Lady francese, non dovrebbe lasciarti inebriato: vien da sé, per un esercizio logico quasi banale, che un vino che per definizione e tradizione si mantiene su regimi alcolici bassi e che fa della freschezza – in termini di acidità ma anche di temperatura, alcolica e di servizio – il proprio punto di forza debba essere per forza un buon vino, dunque. Un vino come un rosé, magari.
Il Roseblood d’Estoublon 2023, il rosé prodotto da Château D’Estoublon, la tenuta provenzale di trecento ettari già proprietà di Bruni e di Sarkozy, farà il suo approdo nel sempre fertile mercato a stelle e strisce proprio in questo mese. Squadra di nomi importanti, quella di Château D’Estoublon: oltre alla ex coppia presidenziale si segnala l’ex CEO di Domaines Barons de Rothschild Jean-Guillaume Prats; e Stéphane Courbit, presidente del Gruppo Banijay, la più grande società di produzione e distribuzione televisiva indipendente del mondo.
“Ciò che amo di più del rosato è… che è un vino leggero e piacevole” ha spiegato Carla Bruni. “Il buon ino non dovrebbe farti ubriacare, e quando bevi il rosato, senti quanto è rinfrescante: non si sente l’alcol“. Ecco, per l’appunto.