Una battaglia a suon di vino vede come protagonista Dracula. A quanto pare esistono diversi marchi che hanno deciso di basare la loro produzione su temi decisamente vampirici, coinvolgendo il vampiro per eccellenza, Dracula. In tribunale (fortuna che qui ci sono i martelletti e non i paletti) ci sono finite la Treasury Wine Estates, trascinate dall’azienda Vampire Vineyards. Incriminate le bottiglie di 19 Crimes Dracula Red Blend della prima, troppo simili al Dracula Brut Sparkling Rosé della seconda.
Dracula mette i denti nel settore del vino
Dando un’occhiata alle date, ecco che il primo marchio a essere depositato è stato quello di Vampire Vineyards di Michael Machat, fra l’altro un avvocato specializzato nell’industria musicale. Era il 1985 e Machat decise di lanciare questo marchio ispirato al Dracula di Bram Stoker (che se si fosse trovato nel 2005 forse si sarebbe ispirato a Twilight lanciando, magari, un marchio di succhi di frutta sbrilluccicanti).
All’epoca aveva lanciato il suo primo vino, un Syrah algerino imbottigliato in Francia. Negli anni successivi il portfolio di vini di Vampire Vineyards si era ampliato ed ecco che era arrivato il Dracula Brut Sparkling Rosé coltivato in California (diciamocelo, uno smacco a Dracula, sarebbe stato più sensato lanciare un rosso). Il tutto con marketing a tema: la bottiglia, che riporta bello in grande il nome di Dracula, può essere acquistata da sola al prezzo di 34,95 dollari o con l’aggiunta di un mantello da vampiro per decorare la bottiglia, spendendo 8,95 dollari in più.
Solo che nell’ottobre 2023, giusto in vista di Halloween, ecco che l’azienda Treasury Wine Estates aveva lanciato il 19 Crimes Dracula Red Blend a 18 dollari, con tanto di faccia di Dracula in bella vista e etichetta che si illumina al buio. Inoltre aveva lanciato anche un Frankenstein Cabernet Sauvignon.
La cosa, però, non è piaciuta a Vampire Vineyards che ha accusato il 19 Crimes Dracula Red Blend di aver generato potenziali “confusione ed errori” e di aver “ingannato il pubblico in generale”. Secondo Machat, Treasury Wine Estates si sarebbe “ingiustamente arricchita, fra le altre cose, grazie ai proventi delle vendite derivanti da consumatori che, per errore, pensavano di aver acquistato i prodotti Dracula o Vampire del querelante e/o beni sponsorizzati dal querelante. Invece stavano acquistando i prodotti degli imputati, beni promossi e venduti tramite pubblicità che travisavano in modo affermativo, direttamente o implicitamente, la natura, le caratteristiche, l’identità e la sponsorizzazione dei beni”.
Così Machat ha anche richiesto i danni, esigendo 15 dollari per ogni bottiglia di 19 Crimes Dracula Red Blend venduta negli Stati Uniti e fino a 36 dollari per ogni bottiglia venduta nel settore Horeca.
Nel frattempo un portavoce di Treasury Wine Estates ha dichiarato che l’azienda tratta i diritti di proprietà intellettuale degli altri con il massimo rispetto. Tuttavia sostengono l’integrità dei loro marchi, ma non avrebbero fatto ulteriori commenti riguardo a questo caso finché i giudici non avranno deciso in merito. Qualcuno ha già pensato di interpellare anche Van Helsing?