Il confine tra le trovate di marketing e il politicamente scorretto… lo individua una diffida. Negli ultimi giorni sul web è impazzato un nuovo trucco per accedere al cortile di Giulietta a Verona, tramite un ingresso (non più tanto) segreto. L’entrata magica la offre il nuovissimo locale di tiramisù situato proprio accanto al cortile, al primo piano di un negozio di ricamo. Nessun problema con la nuova apertura fino a quando alcuni reel sui social – uno in particolare che sarebbe stato prontamente cancellato dalla pagina de Il Tiramisù di Giulietta – non hanno iniziato a suggerire l’accesso al locale come valida alternativa alle chilometrica fila “ufficiale”. E c’è di più.
Accessi “segreti” al cortile di Giulietta
Il “di più” è che il negozio, della società Tiramisocial srl, è legato al nome di Alex Camara, imprenditore veronese e vicepresidente di Confesercenti nella città dell’amore. Città in cui le trattative per gestire meglio il traffico di turisti al balcone e alla statua durano da anni, coinvolgendo il Comune, gli immobili attigui al sito e la stessa Confesercenti.
Camara si è dissociato da qualsivoglia comunicazione errata svolta da parte di influencer e non a titolo del locale. Intanto, però, il Comandante della polizia locale Luigi Altamura ha inviato una diffida ai titolari di Tiramisocial srl, invitando la società a non pubblicizzare “nuove modalità di ingresso che creino pericoli e criticità per i turisti”.
Il locale, infatti, si affaccia proprio sul famoso cortile, che si può ammirare in tutto il suo splendore dalle finestre del primo piano – statua di Giulietta compresa. Non solo finestre, però, perché l’attività commerciale godrebbe di un accesso privilegiato proprio all’interno del cortile, la cui capienza è tuttavia limitata a un numero massimo di persone.
Ecco perché accedere in modo alternativo implicherebbe l’infrazione delle regole di gestione del sito. Come se non bastasse, la diatriba si estende anche all’utilizzo dell’immagine della statua di Giulietta, stampata sui bicchierini di tiramisù in modo apparentemente inappropriato, visto che la stessa è di proprietà del Comune.
Il botta e risposta tra la societa e le autorità proseguirà senza dubbio nelle prossime settimane; la situazione complica l’individuazione di un accordo, che già da anni si tenta a fatica di trovare.