Non sembrano placarsi i contraccolpi per l’esecutivo del caso Boccia-gate, dopo le dimissioni del ministro della cultura Sangiuliano e l’irritazione della premier, adesso il mirino si è spostato su Francesco Lollobrigida, “colpevole” di scarsa chiarezza nel dare conto dei suoi rapporti con l’ormai famigerata imprenditrice di Pompei. Svista che sembra aver irritato non poco Giorgia Meloni, con la quale i rapporti sembravano già ai minimi storici.
L’irritazione della premier
Dopo la separazione del Ministro dell’agricoltura dalla sorella della premier Arianna, in circostanze non ben chiarite al pubblico e preferendo poi evitare l’argomento con attenzione, la sua posizione nell’esecutivo è apparsa decisamente indebolita, e dal caso Boccia è arrivata un’ulteriore tegola a comprometterne i rapporti con Giorgia Meloni. Lollobrigida sostiene di averla incontrata solo una volta durante un intergruppo sulla dieta mediterranea il 20 dicembre 2023, lei racconta di averlo conosciuto a Pompei per l’evento per lanciare la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco: versioni in contraddizione -anche se poi Boccia si è corretta, rammentandosi anche di un secondo incontro- ma che esaspera le tensioni in un momento già abbastanza difficile, con il costante timore che dal cellulare di lei possa emergere a sorpresa qualche nuova foto con relativo mal di testa per l’esecutivo.
Le voci di corridoio
Situazioni così, si sa, sono oro per le chiacchiere di palazzo, e i soliti bene informati non hanno fatto attendere i pettegolezzi. Come riportato di Il Fatto Quotidiano, il punto di vista su Lollobrigida si riassume in una battuta che gira nel cerchio magico del governo: “Lasciate che si occupi del G7 dell’Agricoltura a Ortigia. È già abbastanza”. E l’espressione della premier trapelata “Non ci viene perdonato nulla. Non possiamo fare la figura degli scappati dall’asilo” la dice lunga sullo stato d’animo.
Secondo Repubblica, il ministro sarebbe stato invitato a fare la massima chiarezza su qualsiasi eventuale incontro o spostamento con la Boccia, memori dell’ingenua gestione della faccenda da parte di Sangiuliano. La soluzione a tutto questo parrebbe essere una sostituzione del Ministro dell’agricoltura, mandando Lollobrigida in Europa, in una promozione che sa tanto di esilio. Al suo posto, il candidato più gettonato sembra Ettore Prandini, presidente di Coldiretti dall’ottimo feeling con il governo. E saremmo già a due ministri vittime della Boccia, aspettando ulteriori sviluppi.