“Una espansione graduale e di qualità”, si legge in una nota stampa che accompagna l’annuncio dei più recenti piani di crescita del Sophia Loren Restaurant. Parole più che eloquenti che, se mischiate ai fatti – che vedremo nelle prossime righe -, rendono ogni nostro commento pressoché superfluo. Il marchio di ristoranti dedicato all’attrice, ormai evidentemente determinato a generare un piccolo grande impero della ristorazione, sta preparando un approdo multiplo in Giappone.
Impegniamoci in una breve cronologia, così da rivedere con più attenzione l’effettiva ascesa del Sophia Loren Restaurant: la prima insegna fece il suo debutto assoluto a Firenze nell’ormai lontano aprile del 2021. La prima crescita riprese le più normali direttrici di estensione sul territorio nazionale – una più a nord, in quel di Milano, e poi una seconda (ma terza complessiva) a sud, a Bari.
Sophia Loren Restaurant e l’approdo in Giappone: tutti i dettagli del caso
La linea identitaria del format, evidentemente ideato con una chiara idea di replicabilità, era chiara fin da subito – un offerta che, anche e soprattutto grazie alle consulenze di Gennaro Esposito e Francesco Martucci, aveva l’ambizione di affacciarsi ai piani più alti della ristorazione, e che al contempo veniva esaltata dal cosiddetto star power di Sophia Loren.
Dopo la tripletta sul suolo italiano il Sophia Loren Restaurant mosse il primo approdo internazionale a Hong Kong, scegliendo così il mercato asiatico come prima e importante direttrice di espansione al di fuori dei confini italiani. Con il senno di poi, e considerando le ancora più recenti notizie delle prossime aperture in Giappone, pare chiaro che il marchio abbia individuato nell’Asia un terreno fertile e promettente.
Arriviamo dunque ai giorni nostri, e all’ormai prossimo approdo nel Paese del Sol Levante. I ristoranti a marchio Sophia Loren apriranno grazie a un accordo di licenza tra la Land Business Co., Ltd. di Tokyo, società quotata presso la Borsa di Tokyo, e la Dream Food srl di Luciano Cimmino. L’accordo, come accennato in apertura di articolo, è da intendersi come parte integrande del piano di sviluppo internazionale del progetto, che per l’appunto punta a una “espansione graduale e di qualità”.
Detto questo, vale la pena notare che al momento le cosiddette norme operative – data di apertura, location più o meno precisa e via dicendo – sono ancora avvolte nel riserbo. Stando a quanto lasciato trapelare fino a ora, il marchio avrebbe intenzione di aprire ben cinque locali tra Tokyo e Kamakura entro la fine del 2025 – stesso anno in cui si terrà l’Expo di Osaka.