Di recente il salmone d’Islanda è tornato sulla cresta della cronaca dopo la recente fuga di migliaia di esemplari dall’allevamento di Patreksfjorur, etichettato in maniera unanime dalla comunità scientifica come un potenziale disastro ambientale a causa della massiccia presenza di pidocchi di mare nei pesci in questione; ma d’altro canto l’opposizione alla piscicoltura ha radici ben più profonde ed estese. Ne sa qualcosa Björk, cantautrice islandese, che di recente ha definito l’intera industria del pesce del suo Paese come “un gruppo di ragazzi che vogliono fare soldi velocemente sacrificando la natura” e rilasciato una canzone “andata perduta” per aiutare a combattere questa pratica sempre più controversa.
Björk contro gli allevamenti di salmone: ma cos’è una “canzone perduta”?
Domanda legittima. Ve la facciamo facile: la canzone in questione è stata registrata circa un ventennio fa, quando la stessa Björk aveva circa 35 anni, andata persa, ritrovata solamente lo scorso marzo e infine “ringiovanita” da una collaborazione con la pop star catalana Rosalía. La coppia di artiste ha annunciato che donerà il ricavato agli attivisti che si oppongono all’allevamento industriale del salmone in Islanda, che come abbiamo accennato in apertura di articolo è recentemente tornato sotto i caldi riflettori dell’attenzione mediatica.
In un post pubblicato sul proprio profilo di Instagram, Björk ha scritto: “Le persone nel fiordo Seyðisfjörður sono insorte per protestare contro l’avvio della piscicoltura. Vorremmo donare le vendite della canzone per aiutarli con le spese legali e speriamo che possa essere un caso esemplare per altri”. Secondo la lettura della cantante islandese, l’allevamento industriale del salmone d’Islanda “ha già avuto un effetto devastante sulla fauna selvatica, e per di più i pesci allevati soffrono in condizioni di salute orribili. E poiché molti di loro sono fuggiti, hanno iniziato a modificare in peggio il DNA del salmone islandese, che alla fine potrebbe portare alla sua estinzione”.
Per quanto la scelta di rimanere attivamente coinvolta nell’opposizione all’allevamento industriale del salmone sia senza ombra di dubbio virtuosa, la stessa Björk si è premurata di sottolineare come la canzone in sé non sia affatto una protesta. Non è una canzone attivista”, ha detto a tal proposito. “È una canzone che parla di amore, e non di pesce. Anche se immagino che sul pesce si potrebbe scrivere una bella canzone punk”. Insomma, il messaggio che la cantante intendeva far passare ci pare chiaro: per lasciare un’impronta su una questione che ci sta a cuore, come la salvaguardia del salmone d’Islanda in questo caso, è sufficiente attivarsi.