Il risotto all’Amarone si candida per la Denominazione Comunale

Il risotto all'Amarone si candida a essere riconosciuto ufficialmente come piatto tipico veronese: si tratta della prima volta come Denominazione Comuniale per un piatto a base di vino.

Il risotto all’Amarone si candida per la Denominazione Comunale

Un percorso per ribadire, con tanto di ufficialità, il forte legame tra i vini della Valpolicella e la cucina scaligera: il risotto all’Amarone si candida alla Denominazione Comunale, che di fatto lo incoronerebbe come piatto tipico veronese. L’annuncio è arrivato nella giornata di ieri, venerdì 2 febbraio, alla viglia di Amarone Opera Prima, in programma per il fine settimana in corso – sabato 3 e domenica 4 febbraio, tanto per intenderci – presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona.

Un passo che ha anche e soprattutto il sapore della storia: al di là del fatto che, come già accennato in apertura di articolo, la candidatura andrà a suggellare in un marchio di attestazione di origine geografica il già forte legame tra il rosso per eccellenza della Valpolicella e la tradizione gastronomica locale; è bene notare che si tratterà della prima volta in assoluto che sarà un piatto a base di vino a ottenere il riconoscimento di Denominazione Comunale.

Risotto all’Amarone come piatto tipico veronese: i dettagli dell’iter

Amarone Valpolicella

Attenzione a non correre tropo, però – come già spiegato non ci troviamo che alle fasi iniziali dell’iter di riconoscimento, con il risotto all’Amarone che ha solamente presentato la propria candidatura. Candidatura che, è bene notarlo, è stata promossa in particolare dai Ristoranti tipici del Comune di Verona, guidati dai tre ristoranti proponenti – Caffè Monte Baldo, Ristorante Al Calmiere e Trattoria Pane e Vino -; in collaborazione con il Consorzio della Valpolicella, quello del Riso Vialone Nano e l’ente Fiera del Riso di Isola della Scala.

Truffa fondi UE: Veronafiere e Uiv a processo Truffa fondi UE: Veronafiere e Uiv a processo

Al di là della Denominazione Comunale è per di più opportuno sottolineare come il risotto all’Amarone possa già vantarsi di essere uno dei piatti veronesi più presenti sulla vetrina dei social, forte delle numerose condivisioni da parte sia dei turisti italiani che da quelli di origine straniera; e con questo passo in più andrà ad affiancarsi ad altre ricette locali storiche come gli gnocchi, il Nadalin, la Pastisada de Caval, la Pearà e la Renga nell’elenco certificato dal Consiglio Comunale della città scaligera.

Qualche dettaglio più goloso: la ricetta ufficiale presentata al Consiglio prevede l’impiego di riso Vialone Nano Igp, naturalmente coltivato nella Pianura veronese, sfumato con l’Amarone della Valpolicella Docg e mantecato con del formaggio di latte vaccino a sua volta proveniente dalla montagna veronese.

“Il risotto all’Amarone è un autentico ambasciatore della tradizione enogastronomica scaligera nel mondo” ha spiegato Christian Marchesini, presidente del Consorzio vini Valpolicella. “Un piatto che esprime la profonda relazione tra i 19 comuni della denominazione e Verona, con il vigneto urbano più grande d’Italia”.