Il rincaro del gelato è impressionante: solo colpa dei turisti?

Una leccata potrebbe costarvi il 30% in più, e la “colpa” è dei turisti. Ecco da dove arriva il rincaro del gelato italiano

Il rincaro del gelato è impressionante: solo colpa dei turisti?

Propongo un c’hai mai fatto caso alla Danilo da Fiumicino per l’estate 2024 che riguarda il prezzi  vertiginosi del gelato italiano. È di questi giorni la rilevazione del Crc (Centro di formazione e ricerca sui consumi) che ha messo a confronto i prezzi attuali di una vaschetta di gelato da 1 kg con quelli in vigore nel 2021. L’elaborazione dei dati pubblicati dal laboratorio Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha dato un risultato sconcertante. Rincari fino al 30% e gran parte della “colpa” attribuita alla crescente domanda. Che nell’estate italiana delle città d’arte e dei litorali significa: turisti.

C’hai mai fatto caso al rincaro del gelato?

cono-gelato

A bazzicare un po’ i social, ci si rende conto del discontento popolare sui prezzi di coni e coppette. Viene fuori che non è soltanto una percezione, e che migliaia di commenti ci hanno visto giusto. I prezzi in tre anni sono aumentati, e vale sia per il gelato industriale, sia per quello artigianale. L’analisi del Crc ha rilevato rincari tra il 20 e 30%, quasi doppi rispetto al tasso di inflazione.

Due i dati più evidenti. Il primo riguarda il barattolo del supermercato, per intenderci i gelati confezionati che già l’anno scorso toccavano picchi del +22%. Se nel 2021 la media era di 4,52 euro al chilo, nel 2024 siamo a 5,86 euro al chilo. Vale a dire +29,6%. Viene quasi da rimpiangere l’estate 2023.

Il secondo dato si focalizza sul gelato artigianale, quello delle file, dei premi, dei trend discutibili. Qui le cifre oscillano fra i 2,7 euro del cono (piccolo) in provincia, agli oltre 5 euro del centro storico di Roma e delle maggiori città italiane. Secondo il Crc, significa un aumento tra il 20-30%. Con panna quasi sempre non compresa.

Solo “colpa” dei turisti?

gelateria

Da dove arriva questo rincaro? Il presidente del comitato scientifico Crc Furio Truzzi attribuisce l’aumento a due concause. La prima, come abbiamo visto in questi giorni a proposito di cacao ad esempio, riguarda gli incrementi delle quotazioni delle materie prime. I costi dunque hanno influito sui costi di gelatai e industriali, provocando parte del rincaro cui assistiamo in tempo reale.

Ma Truzzi è lapidario per quanto riguarda la causa principale del fenomeno. “Gli aumenti sono semmai da attribuire ad una domanda in costante crescita, spinta anche dai turisti stranieri, al punto che per questa estate si prevedono consumi in salita del +6% con punte del +12% nelle città d’arte”. Dunque il problema sarebbero gli accaldati, golosi, cacciatori di foto Instagram con sottofondo Che la luna di Louis Prima visitatori dal mondo intero.

Ma siamo sicuri che l’aumento sia da attribuire unicamente al turismo straniero? Innanzitutto bisogna ricordare che turisti e appassionati di gelato in Italia siamo anche noi, italiani. E che i visitatori temporanei di certo non vanno al supermercato a comprare la vaschetta del momento, non avrebbero dove tenerla. Il resto ce lo dice Furio Truzzi stesso: “Un business quello del gelato che sfiora in Italia i 2 miliardi di euro per quello industriale, con consumi pro capite pari a 2,14 chili, e raggiunge i 3 miliardi per quello artigianale, dove la spesa annua è salita a circa 43 euro a cittadino”.