Il Regno Unito sta tremando: toglietegli tutto, ma non il tè. Perché a quanto pare la Gran Bretagna ha un problema: la carenza di tè nero causata dalle interruzioni delle rotte commerciali provocata dagli attacchi degli Houthi contro le navi che transitano nel Mar Rosso.
Niente tè per il Regno Unito?
A lanciare l’allarme è stato Sainsbury’s, una delle più grandi catene di vendita al dettaglio del Regno Unito. Il colosso ha anticipato ai consumatori che potrebbero esserci problemi nel reperire il tè nero. Il che vuol dire una possibile minor disponibilità di questo prodotto.
Sainsbury’s ha cercato di rassicurare i terrorizzati britannici aggiungendo che il problema sarebbe durato poco, ma non sappiamo quanto gli inglesi ci abbiano creduto: se la causa di tutto sono gli attacchi nel Mar Rosso, Sainsbury’s non può certo sapere per quanto andranno avanti.
Il che vuol dire che i cittadini inglesi potrebbero dover affrontare un periodo di carenza per quanto riguarda le forniture di tè. E questo proprio in un momento in cui gli inglesi hanno più bisogno di una tazza di tè consolatorio, con re Carlo che sta male, Kate ancora in convalescenza e un’importante epidemia di E. coli.
In uno dei punti vendita di Sainsbury’s campeggiava un cartello che recitava così: “Stiamo riscontrando dei problemi di forniture che incidono sulla disponibilità nazionale di tè nero. Ci scusiamo per gli eventuali disagi e speriamo di tornare presto con i rifornimenti”.
I dirigenti di Sainsbury’s hanno però ribadito che questi problemi saranno solo temporanei e che l’impatto sui consumatori dovrebbe essere minimo. Notare l’uso precauzionale del condizionale.
Ovviamente l’interruzione dei rifornimenti di tè è collegato agli attacchi degli Houthi contro le navi che viaggiano nel Mar Rosso (anche contro navi commerciali). Il fatto è che Cina, India, Sri Lanka e Kenya producono circa i tre quarti di tè a livello mondiale. E le spedizioni di tale prodotto avvengono proprio lungo il Mar Rosso. Molti produttori e spedizionieri, a causa della presenza degli Houthi che imperversano nel Mar Rosso, sono stati costretti a reindirizzare le loro spedizioni verso Capo di Buona Speranza, il che vuol dire aumentare i tempi di spedizione di circa 10-14 giorni.
Inoltre pare che, nello specifico caso di Sainsbury’s, ci sia stato anche un ritardo di consegne da parte di uno dei fornitori di tè della catena di supermercati.
Nel frattempo Andrew Opie, direttore del settore Alimenti e sostenibilità presso il British Retail Consortium ha dichiarato che è effettivamente in corso un’interruzione temporanea di alcune linee di rifornimento di tè nero, ma che l’impatto sui consumatori sarà minimo in quanto i rivenditori si aspettano che la situazione migliori in breve tempo.