Una nuova declinazione per gestire e amministrare e tassare (che poi, non vogliono forse dire la stessa cosa?) il mondo degli alcolici. Ma andiamo con ordine: il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, e il Cancelliere Jeremy Hunt hanno introdotto all’inizio del mese in corso una nuova imposta sulle bevande alcoliche che si distanza notevolmente dalla sua versione in atto fino a pochi giorni fa. Se nel sistema precedente le bevande a contenuto alcolico venivano infatti tassate in base al tipo di alcol, da ora in avanti saranno tassate in base al volume alcolico riportato in etichetta, con alcune novità ed eccezioni.
La nuova legge del Regno Unito sugli alcolici
La prime indiscrezioni indicano che, tendenzialmente, gli alcolici in quel d’Oltremanica andranno a costare di più. Ma attenzione, questo non significa che gli amici del Regno Unito saranno destinati a patire la sete. È bene notare, tuttavia, che tali aumenti porteranno, come già accennato in apertura di articolo, alcune novità: l’imposta andrà infatti ad abbassarsi per quanto concerne gli scaffali dei supermercati per una notevole quantità di bevande alcoliche, tra cui la birra chiara, il gin tonic e il Prosecco.
Seguendo la logica già spiegata nelle righe precedenti, le imposte più basse saranno invece applicate ai prodotti a basso contenuto di alcol (ossia quelli, tanto per intenderci, con una gradazione inferiore al 3,5% Abv) e a tutte le bevande con gradazione superiore all’8,5% Abv che pagheranno la stessa aliquota indipendentemente dal tipo di prodotto.
Altro cavillo importante è quello riguardante il cosiddetto Small Producer Relief, un regime che, così come la nuova legge, andrà a sostituire quello attualmente in vigore con l’obiettivo di ridurre ulteriormente le aliquote dell’accisa sulla birra per i piccoli produttori. Entrando più nel dettaglio, le nuove norme permetteranno alle imprese di dimensioni più modeste, la cui produzione consiste in etichette con Abv inferiore all’8,5%, di beneficiare di aliquote ridotte dell’imposta sugli alcolici sui prodotti qualificati.
“Voglio sostenere le industrie delle bevande e dell’ospitalità che contribuiscono a far crescere l’economia e i consumatori che ne godono il risultato finale” ha commentato il premier Sunak facendo un chiaro riferimento alla crisi del settore che, da un anno a questa parte, ha attanagliato il Regno Unito. “I cambiamenti di oggi non solo proteggeranno il prezzo della vostra pinta al pub, ma andranno anche a beneficio di migliaia di imprese in tutto il Paese. Abbiamo approfittato della Brexit per semplificare il sistema dei dazi, per ridurre il prezzo di una pinta e per sostenere i pub britannici”.