Proprio all’inizio di questo mese vi raccontavamo dell’avvio delle prime sperimentazioni in campo di una varietà di riso Arborio modificato con editing genetico per resistere al fungo responsabile della malattia detta brusone. Un processo diverso dai tanto temuti (a torto o a ragione) OGM, particolarmente avversati in Italia dove è vietato coltivarli ma è possibile importarli, denominato TEA, acronimo di Tecniche di Evoluzione Assistita. Si tratta di interventi di disattivazione o “spostamento” -ci perdonerete l’estrema semplificazione- di caratteristiche già proprie dello stesso organismo, un editing genico che non prevede l’incrocio di specie diverse come negli organismi geneticamente modificati. Questo progetto, denominato RIS8imo era condotto da Vittoria Brambilla, docente di Botanica Generale del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università Statale di Milano, ed era localizzato in un terreno di 28 metri quadrati nell’azienda agricola Radice Fossati a Mezzana Bigli, in provincia di Pavia. Ecco, dobbiamo purtroppo parlare al passato, perché proprio stanotte quel campo è stato distrutto da ignoti.
Il gesto criminale
È l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, a diffondere la notizia, tramite il portale di Regione Lombardia. Queste le sue parole: “non parliamo di atto vandalico. Si tratta di un gesto criminale, che compromette una sperimentazione che per primi in Italia eravamo riusciti ad avviare con uno sforzo politico importante e unendo le migliori competenze scientifiche sulla materia.
Non ci sono commenti per condannare il gesto di chi, pensando di distruggere un piccolo campo di 28 metri quadri, ha bloccato anni di studi che finalmente potevano essere applicati in concreto”. Gli fa eco Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, secondo cui questi atti non interromperanno la ricerca: “Un gesto criminale, incivile e violento e segno di profonda ignoranza, frutto anche di una propaganda distorta. Un atto che comunque non ci fermerà e non fermerà nemmeno il necessario progresso scientifico. Rilanceremo con ancora maggior forza perché la sfida di nutrire la nazione e di produrre di più e meglio non si arresterà di certo davanti a qualche criminale”.
“Oscurantismo e pulsioni antiscientifiche”
Pur essendo queste tecniche di miglioramento genetico diverse nel principio da quelle con cui si ottengono gli OGM, che ricordiamo sono vietati in Europa secondo il principio di precauzione con una normativa vecchia più di vent’anni, le diffidenze sembrano essere le stesse, così come i poco razionali conflitti tra scienza e ideologia. Maria Pia Abbracchio, Pro Rettrice vicaria della Statale di Milano con delega al coordinamento e alla promozione della ricerca, non può che prenderne amaramente atto: “Assistiamo a un rigurgito di violenza oscurantista e antiscientifica che come Università Statale non abbiamo alcuna intenzione di tollerare. Questo episodio causa un danno incalcolabile non solo alla ricercatrice coinvolta, non solo al suo progetto, ma all’intera comunità scientifica e ai cittadini tutti che sono i primi portatori di interesse del lavoro svolto dal nostro ateneo. Il lavoro dei nostri scienziati, il loro obiettivo di sviluppare una coltivazione maggiormente sostenibile e a beneficio di tutti riprenderà e proseguirà con convinzione e impegno anche maggiori”.
L’ultimo commento è degli stessi responsabili del progetto Vittoria Brambilla e Fabio Fornara: “Il campo sperimentale RIS8imo era stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità, un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche”.