La politica americana continua, in un modo o nell’altro, a passare per l’industria avicola: dopo la crisi dei prezzi delle uova che è stata uno dei temi caldi degli ultimi mesi, ora l’allevamento dei polli sembra acquisire ancora maggiore influenza sulla nuova amministrazione di Donald Trump.
Dalle rendicontazioni delle donazioni per l’inaugurazione del secondo mandato è infatti emerso che proprio un gigante dell’allevamento della trasformazione di polli negli Stati Uniti (e non solo) è responsabile della donazione più generosa, ben 5 milioni di dollari, destando non poche perplessità sulla trasparenza e l’etica dell’operazione.
Inaugurazione record
Per l’occasione Trump ha raccolto la cifra record di 239 milioni di dollari. Per farci un’indea migliore sull’entità della cosa, il New York Times riporta qualche interessante cifra come termine di paragone: per la sua inaugurazione, George W. Bush raccolse nel 2001 circa 30 milioni di dollari (valutati oggi in circa 55 milioni), e Joe Biden ne raccolse 62 milioni (circa 76 milioni odierni), per l’evento del 2021, ovviamente ridimensionato dalla pandemia allora in corso.
Tra l’inaugurazione del suo primo mandato e quella attuale, “The Donald” ha raccolto in totale 346 milioni di dollari, una cifra superiore a tutte le donazioni accumulate da tutti gli altri presidenti dal 1973 ad oggi: una cifra enormemente superiore a qualsiasi necessità organizzativa e logistica, che molti osservatori vedono come una strategia ben precisa per ingraziarsi il tycoon.
Oltre alla già citata Pilgrim’s, gruppo che raccoglie 15 realtà produttive tra Stati Uniti, Messico, Porto Rico, Francia e Regno Unito con circa 59 mila dipendenti, al secondo posto della generosità c’è Ripple Inc, azienda del settore delle cripovalute, e al terzo posto un donatore singolo, il repubblicano Warren Stephens, che il 2 dicembre 2024 donò quattro milioni di dollari e, curiosamente, venne nominato ambasciatore britannico lo stesso giorno, alimentando le già animate polemiche sui sospetti che dietro queste elargizioni ci sia un sistema di scambio di favori.
Le normative della FEC, Commissione Elettorale Federale, prevedono che tutte le donazioni sopra i 200 dollari vengano rese note, e i nomi dei donatori diffusi, ma non è obbligatorio rendere conto di come vengano spese.