Una di noi: un po’ sbadata, che alle stranezze degli altri (aiuto!) preferisce la rassicurazione della cucina della nonna, e che ‘ste parole strane proprio non riescono a rimanerle in testa. Qual è stato il piatto preferito di Giorgia Meloni durante la sua visita in Cina? Gli spaghi, come se chiamano, quelli che stanno nel brodo. Il ramen, insomma.
La presidente del Consiglio torna da Shanghai: inevitabile, e forse persino obbligatoria, la domanda sul cibo. Cos’avrà dovuto mangiare (o dovremmo dire sopportare?) Giorgia Meloni? Alla domanda di un giornalista, che le chiede il menu della cena con Jinping e il suo “cibo cinese preferito”, l’espressione è già tutta un programma: accartocciata, ironicamente dolorante, come quella di chi è costretto a raccontare di un appuntamento imbarazzante.
Il menu della cena con Xi Jinping, e “gli spaghetti col brodo”
L’idea è quella di comunicarsi, come dicevamo, come una di noi: come quella zia che si è andata a girare il mondo, ma che alla fine sostiene non esserci nulla di meglio di un piatto di pastasciutta. Peccato che lei sia invece la presidente del consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.
Così, tra un espressione che galleggia a metà tra l’ironico e l’affaticato, Meloni spiega: “Guardi, di cene ne ho fatte almeno due, una con il primo ministro e una con il presidente Xi Jinping“. Ok, e che c’era di buono?
“Sicuramente ieri c’era un salmone” sottolinea la presidente, annuendo con il capo “molto, molto buono; e devo dire che anche qui ci sarebbe da discutere della tradizione culinaria tra le nostre due nazioni”. Bene, e il menu? Meloni scuote la testa: “Adesso non me lo ricordo, anche perché loro hanno una tradizione di mangiare piccole porzioni ma di diversi piatti”.
Il che ci porta infine al piatto preferito: “Eh vabbè, io…” ride, disarmata. “Lo spaghetto, che però non so bene… Quello col brodo!” spiega, mimando con le mani il gesto della forchetta. Non dovremmo sorprenderci: d’altro canto pare che italianizzare tutto sia di nuovo in gran voga, per la gioia dei più nostalgici.
Non fraintendeteci: si scherza, ci mancherebbe. Viene però da chiedersi cosa sarebbe successo se, in seguito al G7, uno dei leader degli altri Paesi avesse detto: “Massì, ho mangiato una roba buonissima eh, per carità… Come si chiama, già? Tipo il ramen, ma senza il brodo, vabbè…”.