Ursula von der Leyen è stata da poco confermata per un secondo mandato e, come prevedibile, mette subito mano a uno dei dossier più scottanti e che rappresenterà una delle sfide principali per la Commissione Europea, quello sull’agricoltura. L’obiettivo è allontanare il più possibile i fantasmi delle proteste dei trattori che hanno attraversato Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Belgio, e dal forum istituito proprio per dare una risposta a queste agitazioni è nato il report consegnato alla presidente della Commissione, contenente quattordici raccomandazioni riguardanti la PAC (Politica agricola comune). Von der Leyen ha poi promesso in conferenza stampa a Bruxelles che la sua roadmap sul futuro dell’agricoltura verrà presentata nei primi cento giorni del suo mandato.
Sostegni al reddito e sostenibilità
Nelle centodieci pagine del documento, l’obiettivo è quello di dare agli agricoltori una maggiore stabilità economica, pur mantenendo gli impegni relativi alle riduzioni delle emissioni presi con il Green Deal. Un equilibrio difficile, ma che per il presidente del gruppo autore del documento Peter Strohschneider, non è impossibile: “Agricoltura e protezione della natura possono e devono andare mano nella mano. Una soluzione non può essere trovata né con la sola promozione di produzioni alimentari incompatibili con l’ambiente, né con la tutela dell’ambiente che ignora le necessità socioeconomiche dell’agricoltura”.
Una delle proposte più importanti per questa futura Politica Agricola Comune, che dovrà vedere la luce nel 2027, è quella dell’istituzione di un fondo europeo che si occupi dell’erogazione diretta degli aiuti economici agli agricoltori in difficoltà, sostituendo l’intevento dei singoli stati.
Mantenendo l’ottica green, il documento propone attenzione verso “aziende agricole piccole e miste”, per i giovani agricoltori e per chi si impegna in pratiche agricole sostenibili, incluse quelle zootecniche, con una proposta di revisione delle leggi sul benessere animale e l’introduzione di un sistema di etichettatura che ne tenga conto. Non manca un riferimento alla controversa “legge sul ripristino della natura”, approvata lo scorso giugno e che impone agli stati membri dell’Unione di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030, e che potrebbe vedere negli agricoltori dei preziosi alleati, prevedendo l’istituzione di un fondo specifico.
Le reazioni
Sono soprattutto i Verdi ad esprimersi positivamente riguardo il progetto. Cristina Guarda, membro della Commissione Agricoltura, commenta così: “questo report dimostra l’urgente bisogno di cambiamenti nelle politiche agricole europee. Ora toccherà alla Commissione assicurarsi che queste raccomandazioni siano espresse nella prossima PAC”. Le fa eco Dario Nardella del PD, che si augura che la commissione mantenga la posizione centrale dell’agricoltura nelle politiche europee, e si aspetta “un rafforzamento della posizione degli agricoltori lungo la filiera, e del loro potere contrattuale”.
Tra chi esprime perplessità c’è Coldiretti, che pur apprezzando gli aiuti ad agricoltori e fliera, trova nel documento scarsa concretezza per un vero cambiamento di rotta, chiedendo più fondi dedicati, in attesa di vedere i budget, e nota la totale assenza di riferimenti al rapporto tra cibo e salute, con particolare riguardo alle Nuove Tecniche Genomiche. Anche meno conciliante Luigi Scordamaglia di Filiera Italia, che trova le proposte inappropriate e poco concrete: “il grosso problema della competitività europea e come raggiungerla resta da risolvere”.