Il pasticcio del concorso per 650 posti di lavoro al Ministero dell’agricoltura

Tutto da rifare: illegittimi i bandi pubblici per Agricoltura e Difesa. Una ‘svista‘ che costa 650 posti, ricorsi e il solito show all'italiana.

Il pasticcio del concorso per 650 posti di lavoro al Ministero dell’agricoltura

Quel pasticciaccio brutto di Via Merulana in realtà sta a circa 25 minuti a piedi. L’indirizzo è via Venti Settembre 20, esattamente dove sorge il Ministero dell’agricoltura e delle foreste (vi risparmiamo il resto). Ma anche all’8 di Via Venti Settembre, sede del Ministero della Difesa. Insieme infatti hanno fatto sfumare 650 posti di lavoro per due bandi di concorso risultati illegittimi. Il motivo? Una “svista” nelle date di pubblicazione in cui risultavano ancora valide le due graduatorie precedenti.

Il bando

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Possibile che nessuno al Ministero sappia usare Google Calendar? L’applicazione su cui tanti di noi si basano per lavoro, appuntamenti e facezie non sembra essere stata mai neanche scaricata. Perché altrimenti qualcuno si sarebbe accorto che il bando di concorso pubblicato il 29 dicembre 2023 non poteva essere valido. Perché all’epoca era ancora efficace il precedente, in vigore dal 14 gennaio 2022. Al Ministero bastava programmare una campanellina o attivare una notifica: din! devi aspettare il 14 gennaio 2024 per pubblicare un nuovo bando!

Invece, così tradizionalmente e italicamente facendo, la graduatoria precedente è stata semplicemente scavalcata. Promuovere nuovi bandi prima del tempo infatti significa ignorare le classifiche ancora attive. Ma non solo: significa anche e soprattutto invalidare le nuove, risultando in tempo e denaro perso. Meno male che i vincitori delle graduatorie del 2022 sanno usare la tecnologia a loro disposizione: sono stati proprio loro infatti ad accorgersi del disguido e fare ricorso. Altrimenti chissà quanto tempo ancora sarebbe passato (e quanti altri bandi sarebbero stati pubblicati nel frattempo supponiamo).

Ops!

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Brutto farsi il mazzo per entrare nella Pubblica Amministrazione e poi accorgersi quanto male sia amministrata. Nel ricorso scritto, gli idonei alle precedenti graduatorie si sono ritrovati a evidenziare “l’assenza nei provvedimenti impugnati di qualsiasi giustificazione nella scelta compiuta dall’Amministrazione di ‘scavalcare’ la graduatoria che li riguardava, per bandire due nuovi concorsi, evidenziando una grave cronicità dell’operato”.

Nel frattempo fino al 20 novembre scorso si svolgevano le prove scritte per il reclutamento di 374 unità di personale per entrare nel Ministero dell’agricoltura. Stesso discorso lo scorso luglio per 267 idonei da inquadrare in ruoli non dirigenziali della Difesa. Insieme fanno 641 persone per cui concorsi ed esami risultano, ad oggi, nulli. Non sono arrivate neanche agli esami orali, in bocca soltanto i peggiori insulti rivolti a un’amministrazione che nemmeno si scusa. Sui rispettivi siti web infatti non si fa riferimento alla vicenda, o al ricorso presentato dagli idonei che avevano chiesto ai giudici di prolungare la validità della graduatoria fino a gennaio 2025. Respinta.

Si prospetta dunque un lungo inverno di vuoto amministrativo, ricorsi in Cassazione e l’ennesima brutta figura della premiata ditta Lollobrigida & Crosetto. Senza contare il tempo e soldi persi all’italiana, e la prospettiva sempre più reale di dover ripartire da zero. E pensare che una volta erano le braccia a essere rubate all’agricoltura: ora è il Ministero stesso a darsi la proverbiale zappa sui piedi.