Continuano a fiorire dubbi sull’effettiva efficacia del Nutriscore: il sistema di etichettatura nutrizionale “a semaforo”, come è stato efficacemente ribattezzato, è stato di recente bocciato da Spagna, Romania, Polonia e Svizzera; che hanno per l’appunto deciso di non adottarlo. La notizia non è certamente al vaglio di Federalimentare, che ha rilasciato una nota stampa per sottolineare come il Nutriscore sia continuando a perdere “consensi in Europa” e come “seri dubbi cominciano ad affiorare anche nei Paesi che lo hanno adottato”.
Nutriscore: solo cinque paesi continuano a sostenerlo
L’animosità del nostro caro e vecchio Stivale nei confronti del Nurtriscore non dovrebbe sorprendere nessuno: le valutazioni del semaforo si sono più volte trovate a cozzare con le eccellenze alimentari del Bel Paese favorendo invece prodotti ultra lavorati, alimentando una fiera opposizione delle autorità governative che, a onore del vero, era già in auge con il governo scorso.
A prescindere dall’opposizione italiana, è tuttavia bene notare che il Nutriscore fu introdotto nella vicina Francia ormai sei anni fa e che da tempo l’Unione europea ventila la possibilità di adottarlo a livello comunitario rendendolo, come potrete immaginare, di fatto obbligatoria per tutti gli Stati membri. L’etichettba a semaforo va così incontro ad aggiornamenti periodici per eliminare errori e rivalutare le letture troppo grossolane: anche la più recente di queste revisioni, tuttavia, ha finito per sollevare qualche polemica.
Ma torniamo a noi e alle nuove bocciature europee. “Dopo le elezioni del 2019 il governo spagnolo aveva annunciato che entro il primo trimestre 2021 avrebbe implementato lo schema semaforico francese” spiega Federalimentare. “Ora, non solo il Nutriscore non è mai stato adottato, ma a meno di un mese dalle elezioni politiche tutti i principali partiti sono ufficialmente schierati contro. La Svizzera, paese extra-Ue ma molto importante per le esportazioni italiane, raccomanda il Nutriscore dal 2019, ma martedì 6 giugno il Consiglio degli Stati ha accolto una mozione che invita a considerare gli effetti negativi dello schema a semaforo”.
Secondo la lettura della Federazione solo cinque paesi europei sono rimasti a sostenere l’adozione del Nutriscore – Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo -, un numero ben lontano dalla maggioranza qualificata richiesta per un eventuale voto in Consiglio Ue. Vien da sé che, nel frattempo, a crescere è stato il fronte degli oppositori, allargatosi “al punto da superare ampiamente la minoranza di blocco necessaria per fermare un’eventuale proposta per l’introduzione del Nutriscore”.
A questo punto è dunque “auspicabile che la Commissione prenda atto della volontà degli Stati membri e si orienti verso modelli di informazione al consumatore più indicati per la tutela della salute dei cittadini europei, come il NutrInform Battery“, conclude Federalimentare.