Il nuovo pistacchio è il tè matcha, e il rischio è che non ce ne sia abbastanza

In Australia sono impazziti per il tè verde, fino a causarne una carenza, e bisogna trovare delle alternative.

Il nuovo pistacchio è il tè matcha, e il rischio è che non ce ne sia abbastanza

Chissà se anche sui social media australiani si sta diffondendo la stessa piaga che gira da noi: “mio nonno sta fallendo, perché serve l’aperitivo più matchoso di Brisbane a soli 10 dollari australiani!”. Sì perché a quanto pare la terra dei canguri sta sviluppando lo stesso morbo che la città di Catania, con la differenza che invece che per i pistacchi pistacchiosi laggiù sono in fissa per il tè matcha, tanto da avere contribuito alla carenza mondiale del prezioso infuso nipponico, per il quale i principali commercianti e grossisti stanno ponendo un tetto alle forniture.

Tè verde in crisi

 I commercianti di tè giapponese in Australia soffrono a causa delle limitazioni nei quantitativi disponibili a fronte di un boom di richieste, un aumento che ha superato il 250% negli ultimi sei mesi. Una mania che coinvolge tanto i marchi più commerciali e diffusi sui social, quanto i più costosi e preziosi tè matcha di grado cerimoniale, ricavato dalle foglie più giovani e macinate rigorosamente a pietra: un prodotto che dovrebbe essere dedicato al “Cha no yu”, la cerimonia del tè, per l’appunto.

Servono alternative

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Per un appassionato di tè sentire che un matcha cerimoniale finisce nel latte deve essere come vedere sfumare uno spaghetto alle vongole col Dom Perignon. Un colpo al cuore, che non ha lasciato indifferente un’esperta del settore come Megumi Kanaike, titolare del negozio di tè Simply Native di Sidney, che spiega: “un consumatore che vuole fare un latte al matcha dovrebbe usare un matcha di grado culinario di buona qualità invece di uno cerimoniale, che per tradizione non si beve col latte. Il tè verde da cucina è più facile da reperire, ed è studiato per essere miscelato con altri ingredienti”.

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Oltre a questo, molti professionisti del tè suggeriscono di provare delle alternative, per evitare questa scarsità, e le opzioni non mancano. Si può provare la yerba mate, tradizionale infuso energizzante sudamericano dalle classiche note erbacee, il lussuoso Gyokuro, dal sorprendente carattere umami, o l’Hojicha, meno amaro e con meno teina, particolarmente adatto ad essere miscelato col latte. Insomma, il mondo offre l’imbarazzo della scelta, bastano solo un po’ di buon senso e di curiosità per non generare mostri pistacchiosi.