No, “gita” non è un sinonimo vagamente simpatico per per introdurre avventure come quella dello scorso anno in quel di Kyoto. “Gita” vuol dire “gita”: una settimana in tutto – anzi, anche meno a dirla tutta: da domenica 14 a venerdì 19 aprile – per le strade di New York, un po’ come una (ambiziosa e ovviamente fuori budget) uscita di classe alle superiori. Il Noma porta fermentazione e creature marine e alghe nell’asfalto e nell’acciaio e nel vetro della Grande Mela; tra un apertura in formato pop-up e una serie di eventi atti a promuovere i prodotti a marchio Noma Projects.
“Eventi”, già – parola ancora più ambigua di “gita”, ce ne rendiamo conto. Mettiamo un po’ di ordine, dunque: per “eventi” si intendono incontri per firmare il primo (e ultimo?) libro del Noma (che racconta della sopracitata esperienza nipponica, per l’appunto), una collaborazione all’Union Square Greenmarket, una già citata apertura pop-up, due mercati che rimarranno operativi tutto il giorno e un evento privato presso una scuola charter del Bronx in collaborazione con Brigaid. Chiaro, no?
Il Noma in gita per la Grande Mela: tutti i dettagli
Stando a quanto lasciato trapelare, René Redzepi e accoliti andranno a collaborare con le cucine del Superiority Burger nell’East Village mercoledì e del Dashi Okume a Greenpoint nella giornata di giovedì. I nostri lettori più attenti ricorderanno che non si tratta certo della prima volta che il Noma approda a New York: nel 2022 l’iconico ristorante danese inaugurò un pop-up di cinque giorni a Brooklyn con annessa polemica.
Si tratta, però, della prima volta in assoluto che Noma Projects organizza un tour per la Grande Mela – una forma di pionierismo che, al netto di ogni abbellimento retorico, pare un chiaro sintomo del fatto che la creatura di Redzepi sia sempre più avviata verso la conversione a “laboratorio alimentare a tempo pieno” con un modello di business evidentemente più concentrato sulla vendita di prodotti e l’apertura di pop-up occasionali.
Ma non divaghiamo, e torniamo a noi – al Noma (Projects) e al tour a stelle e strisce, per l’appunto. L’annuncio, come di consueto di questi tempi (lo stesso Redzepi vanta più di un milione di follower su Instagram), è stato affidato alla vetrina dei social, con tanto di calendario completo degli eventi annesso. Nell’aria, come potrete immaginare, pare ci sia un certo entusiasmo.
“Gli Stati Uniti sono sempre stati un mercato chiave” ha spiegato, ad esempio, Lena Hennessy, CEO ad interim di Noma Projects. “Il nostro obiettivo è condividere sapori oltre le quattro mura del Noma”. La gita a stelle e strisce, in altre parole, potrebbe anche e soprattutto essere interpretata come un primo esperimento per valutare la sostenibilità economica del nuovo volto del Noma. Staremo a vedere.